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NUOVO ACCORDO ANAC-MITE PER IL MONITORAGGIO SULL'APPLICAZIONE DEI CRITERI AMBIENTALI MINIMI

Rinnovato l’accordo di collaborazione per altri tre anni per confermare e rilanciare l’attività di monitoraggio.

 

L’attenzione alla sostenibilità è sempre più importante. La temperatura globale media è già superiore di 1°C rispetto ai livelli preindustriali e, in mancanza di un'azione efficace per il conseguimento di questi obiettivi, il riscaldamento continuerà a un ritmo insostenibile e potrebbe superare i 3°C entro la fine del secolo. L'aumento delle temperature continuerà a causare, con frequenza sempre maggiore, eventi climatici estremi (forti siccità, tempeste e ondate di calore), lo scioglimento dei ghiacciai con conseguente innalzamento del livello dei mari, la distruzione degli habitat naturali e gravi conseguenze per le comunità e il loro sostentamento.

Il cambiamento climatico rappresenta la questione Esg di prioritaria importanza per gli investitori istituzionali, ma la maggior parte di loro ha difficoltà a integrare l’analisi dei rischi climatici all’interno dei propri portafogli di investimento.

Questo è ciò che emerge dal nuovo studio condotto da Macquarie Asset Management che ha intervistato 180 investitori istituzionali globali di real asset, tra cui gestori patrimoniali, banche, consulenti e advisors, fondazioni, compagnie assicurative e fondi pensione, che insieme rappresentano più di 21 mila miliardi di dollari di asset under management.

Secondo questo studio:

  • il 47% tiene traccia di alcune o di tutte le emissioni dei propri portafogli di investimento
  • il 46% generalmente non affronta nei propri portafogli i rischi climatici fisici e di transizione posti dal climate change
  • solo il 35% degli investitori intervistati si è impegnato ad allineare i propri investimenti all’obiettivo net zero entro il 2050.

Tra le aziende, la percentuale di quelle con una funzione dedicata Esg è cresciuta dal 47% al 59% rispetto all’ultima survey condotta da Macquarie Asset Management nel 2019.

Questa attenzione alla sostenibilità negli investimenti è destinata a intensificarsi, come dimostra il fatto che l’89% indica l’intenzione di incrementarla nei prossimi due anni.

La survey annuale di Aviva Investors ha invece preso in esame oltre 1.100 decision-maker appartenenti al mondo assicurativo e dei fondi pensione globali, che insieme rappresentano oltre 2.000 miliardi di euro di asset in gestione. Dai dati emerge che negli ultimi 12 mesi gli investitori istituzionali globali hanno aumentato significativamente il loro impegno nell’implementare obiettivi net zero nei portafogli, pur essendo sempre più consapevoli delle sfide da affrontare per raggiungere tali target.

Infine, quanto ai Kpi climate focused più importanti per il business, il “physical climate risk” è stato citato dagli assicuratori (35%) e dai fondi pensione (37%), seguito dal “carbon footprint” (32% assicuratori e 36% fondi pensione). Gli intervistati si sono espressi anche in merito alle sfide da affrontare per raggiungere questi obiettivi, con oltre l’80 (87% assicuratori e 85% fondi pensione) che giudicano le pressioni ambientali derivanti dagli investimenti in nuove infrastrutture molto o mediamente scoraggianti.

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