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Aumenti per centinaia di milioni di euro. I numeri di Confartigianato

 

Da settembre 2021 a oggi, le micro e piccole imprese hanno pagato per l’energia elettrica 21,1 miliardi in più rispetto all’anno precedente. A lanciare l’allarme è Confartigianato che ha calcolato l’impatto sulle MPI della crisi energetica e dell’impennata dei prezzi del gas. I maggiori oneri li hanno subiti gli imprenditori della Lombardia con 4,3 miliardi, seguiti da quelli del Veneto con 2,1 miliardi, dell’Emilia-Romagna con 1,9 miliardi, del Lazio con 1,7 miliardi, seguiti da Campania, Piemonte, Toscana, Sicilia e Puglia. I settori più colpiti sono quelli di vetro, ceramica, cemento, carta, metallurgia, chimica, tessile, gomma e plastica e alimentare.

"La questione, anche nel nostro territorio - afferma il presidente di Confartigianato Chieti L'Aquila, Camillo Saraullo - sta letteralmente mettendo in ginocchio le piccole imprese. In Italia la velocità di crescita dei prezzi al consumo dell'energia elettrica è più elevata rispetto a quanto avviene nell'Unione europea: a luglio 2022 il prezzo dell'elettricità è cresciuto dell'85,3% rispetto dodici mesi prima, a fronte del +35,4% della media dell'Eurozona e, in particolare, del +18,1% della Germania e del +8,2% della Francia. La situazione è insostenibile. Tra le nostre aziende si moltiplicano i casi di lockdown energetico e molti imprenditori rischiano la chiusura".

Secondo l'associazione “servono interventi immediati e altrettanto rapide riforme strutturali per riportare i prezzi dell'energia sotto controllo e scongiurare un'ecatombe di imprese e una crisi senza precedenti". "Vanno subito confermate e potenziate le misure già attuate da questo Esecutivo: azzeramento degli oneri generali di sistema per luce e gas, proroga del credito d’imposta sui costi di elettricità e gas per le imprese non energivore e non gasivore. Inoltre va fissato un tetto europeo al prezzo del gas e va recuperato il gettito calcolato sugli extraprofitti, per non aggravare la situazione del bilancio pubblico, e serve un gesto di responsabilità e solidarietà delle imprese energetiche a salvaguardia dell’intero sistema produttivo nazionale. Vanno anche sostenuti gli investimenti in energie rinnovabili e nella diversificazione delle fonti di approvvigionamento - osserva Saraullo - in particolare per creare Comunità Energetiche e per incrementare l’autoproduzione”.

Tra gli interventi sollecitati da Confartigianato anche la riforma della tassazione dell’energia che oggi tocca il 51% della bolletta.

 

 

 

 

 

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