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GREEN ECONOMY: IN AUMENTO IMPRESE E OPPORTUNITÀ DI LAVORO

Presentata la tredicesima edizione del Rapporto GreenItaly 2022, realizzato da Fondazione Symbola ed Unioncamere.

 

Sono 531mila le imprese italiane della Green Economy nate negli ultimi 5 anni, dal 2017 al 2021. Una cifra che mostra un interesse crescente verso la sostenibilità, oggi rafforzato dalle risorse stanziate dal Recovery Plan. L’economia verde le cui caratteristiche peculiari sono un forte orientamento all’innovazione, al miglioramento effettivo delle prestazioni in un’ottica integrata di ciclo di vita, ad un coinvolgimento sistemico dei diversi attori, è una leva attraverso cui cogliere nuove opportunità di business, riorganizzandosi intorno a quei valori di qualità e di tutela del territorio.

Secondo il recente Rapporto GreenItaly realizzato dalla Fondazione Symbola e da Unioncamere, si coglie un’accelerazione verso un’economia che punta sulla sostenibilità, sull’innovazione, sulle comunità energetiche e sui territori, tanto che nel 2021 è aumentata la quota di imprese eco-investitrici, rilanciando il processo di transizione verde del Paese. Il numero delle aziende che hanno deciso di investire in tecnologie e prodotti green rappresenta un dato significativo. Le imprese eco-investitrici sono più dinamiche sui mercati esteri, aumentano di più il fatturato e soprattutto resistono maggiormente alla crisi. Nel quinquennio 2017-2021, più di 1 impresa su 3 ha effettuato eco-investimenti, 2 imprese su 5 nell’industria manifatturiera; tra queste quelle che hanno visto un aumento dell’export nel 2017 sono il 34% fra chi ha investito nel green contro il 27% tra chi non ha investito. Queste imprese innovano più delle altre, quasi il doppio: il 79% ha sviluppato attività di innovazione, contro il 43% delle non investitrici. Innovazione che guarda anche a Impresa 4.0: mentre tra le imprese investitrici nel green il 26% adotta tecnologie 4.0, tra quelle non investitrici tale quota si ferma all’11%. Sospinto da export e innovazione, anche il fatturato cresce: basti pensare che un aumento del fatturato nel 2017 ha coinvolto il 32% delle imprese che investono green (sempre con riferimento al manifatturiero tra 5 e 499 addetti) contro il 24% nel caso di quelle non investitrici.

È importante anche sottolineare come la forte crescita degli investimenti delle imprese nelle aree in ritardo (Centro e Mezzogiorno) ha di fatto ridotto gli squilibri territoriali rilevati nelle precedenti indagini. Ciò che emerge dal report è come la green economy e la sostenibilità rafforzino nelle imprese la competitività e la capacità di rispondere alle crisi.

Occupazione

Alla green economy si devono già 2 milioni 998 mila green jobs, ossia occupati che applicano competenze “verdi”. Il 13% dell’occupazione complessiva nazionale. Nel 2021 si stima che le attivazioni di contratti green siano state superiori a 1.600 mila unità pari al 34,5% della totalità dei contratti attivati (+443 mila unità). Le figure ricercate dalle aziende sono professionisti qualificati ed esperti, chiamati a operare specialmente nelle aree aziendali ad alto valore aggiunto. Dal punto di vista territoriale, a fine anno gli occupati nel comparto erano pari a 3.095,8 mila unità, di cui 1.017,8 mila unità al Nord-Ovest, 741,2 mila nel Nord-Est, 687,9 mila unità nel Mezzogiorno e le restanti 648,8 mila al Centro.

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