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DL AIUTI QUATER APPROVATO: CARO BOLLETTE, TAGLIO DEL SUPERBONUS E FRINGE BENEFIT

Il nuovo decreto da 13 articoli conta complessivamente oltre 9 miliardi di euro.

 

Approvato il 10 novembre in Consiglio dei Ministri il Decreto Aiuti quater che prevede misure per contrastare il caro bollette, il taglio del Superbonus al 90% dal 2023, la mini proroga a marzo per le villette con una serie di paletti stringenti, l’innalzamento del tetto ai contanti fino a 5mila euro, un bonus per i registratori di cassa telematici e la soglia esentasse per i fringe benefit aziendali fino a 3mila euro. Il governo interviene contro il caro-energia con una cifra complessiva di poco superiore ai 9 miliardi di euro. Il dl proroga innanzitutto, fino alla fine dell'anno, i crediti di imposta per le imprese (con aliquote potenziate al 40% per le imprese energivore e gasivore e al 30% per piccole che usano energia con potenza a partire dai 4,5 kW) e il taglio delle accise della benzina (sarebbe scaduto il 18 novembre, viene spostato al 31 dicembre): due misure che complessivamente assorbono circa 4,4 miliardi.  La proroga vale anche per le attività come bar, ristoranti ed esercizi commerciali.

Le imprese potranno chiedere la rateizzazione delle bollette di luce e gas. La misura è destinata alle "imprese residenti in Italia" e concede la possibilità di rateizzare gli importi "eccedenti l'importo medio contabilizzato" nell'intero 2021 per i consumi effettuati dal "1° ottobre 2022 al 31 marzo 2023" e fatturati entro il "31 dicembre 2023". Nel decreto viene inclusa anche la norma, annunciata con l'approvazione della revisione della Nadef, che consentirà di liberare alcuni permessi per l’estrazione del gas nazionale e di approvare nuove concessioni in deroga al Pitesai, ovvero, la mappa delle aree idonee alle operazioni. Si tratta, in buona sostanza, di interventi che vengono attuati in deroga al divieto alle trivellazioni previsto dalle norme per l’attuazione del Piano energetico nazionale. Presente nel decreto anche la misura che fa salire a 5mila euro la soglia entro cui è possibile pagare in contanti. Sarà quindi modificata l'attuale normativa secondo cui il tetto dal primo gennaio sarebbe stato ridotto da 2.000 a mille euro.

Bonus per i registratori telematici
L’esecutivo, per incentivare l’utilizzo dei pagamenti elettronici stanzia 80 milioni di euro per il 2023, destinati a contributi per i commercianti obbligati alla trasmissione telematica dei corrispettivi all’Agenzia delle entrate. Il bonus, da utilizzare in compensazione come credito d’imposta, è pari al 100% della spesa sostenuta, fino a 50 euro per ogni registratore telematico acquistato.

Premi aziendali esentasse
L’articolo 3 del decreto prevede, inoltre, l’aumento da 600 a 3mila euro della soglia della no tax area dei premi che le imprese potranno concedere ai dipendenti come “fringe benefit” per pagare le bollette. Il dl Aiuti quater ricalca, alzandone il tetto, la norma del dl Aiuti bis. Il valore dei beni ceduti e dei servizi prestati al lavoratore dipendente, nonché le somme erogate o rimborsate allo stesso dal datore di lavoro per il pagamento delle utenze domestiche di acqua, luce e gas, non concorreranno dunque a formare il reddito imponibile nel nuovo limite di 3.000 euro.

Superbonus
Arriva infine la revisione del Superbonus: la norma non risolve il problema dei crediti incagliati ma abbassa nel 2023 la percentuale dello sconto dal 110% al 90%. Il taglio vale sia per i condomini che per le villette, che sarebbero altrimenti rimaste del tutto escluse dal bonus, ma purché siano abitazione principale e purché il proprietario abbia un reddito inferiore ai 15.000 euro (soglia variabile in base al quoziente familiare). Per chi però ha già iniziato i lavori portandone a termine il 30% entro settembre di quest'anno, il bonus resta super al 110% fino al 31 marzo 2023.

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Novità per le imprese italiane che partecipano a manifestazioni fieristiche internazionali di settore organizzate in Italia.

 

Il DL Aiuti (Articolo 25-bis “Disposizioni per favorire la partecipazione a manifestazioni fieristiche internazionali organizzate in Italia”) prevede un contributo a fondo perduto, sotto forma di voucher, per le imprese italiane che vogliono partecipare a fiere internazionali di settore organizzate in Italia nel 2022. Gli eventi per cui è possibile beneficiare del contributo di 10.000 euro sono quelli inseriti nel calendario fieristico approvato dalla Conferenza delle regioni e delle province autonome e che interessano diversi settori. Le imprese dovranno presentare, entro la data di scadenza del buono, l’istanza di rimborso delle spese e degli investimenti effettivamente sostenuti a partire dalla data del 16 luglio 2022 (data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto sopracitato) e fino al 31 dicembre 2022. Le fiere possono svolgersi fino a dicembre, ma il buono può essere richiesto entro il 30 novembre 2022 una sola volta da ciascun beneficiario, per il rimborso delle spese e dei relativi investimenti sostenuti per la partecipazione alle manifestazioni. Le imprese richiedenti devono avere sede operativa nel territorio nazionale. Il buono è rilasciato dal Ministero dello sviluppo economico, secondo l’ordine temporale di ricezione delle domande e nei limiti delle risorse a disposizione della misura, pari a 34 milioni di euro. La richiesta del buono va fatta esclusivamente per via telematica, attraverso un’apposita piattaforma resa disponibile dal Ministero dello sviluppo economico, ovvero dal soggetto attuatore. Il rimborso massimo erogabile è pari al 50% degli investimenti effettivamente sostenuti dai soggetti beneficiari, fino ad un importo massimo erogabile di 10.000 euro.

A chi spetta il bonus

I soggetti beneficiari devono avere i seguenti requisiti:

  • sede operativa nel territorio nazionale;
  • iscrizione al Registro delle imprese;
  • autorizzazione a partecipare alle manifestazioni fieristiche internazionali;
  • spese e investimenti sostenuti o da sostenere per la partecipazione a una o più delle manifestazioni fieristiche internazionali di settore;
  • non essere sottoposto a procedure concorsuali e non trovarsi in stato di fallimento, di liquidazione anche volontaria, di amministrazione controllata, di concordato preventivo o in qualsiasi altra situazione equivalente secondo la normativa vigente;
  • non essere destinatario di sanzioni interdittive e di non trovarsi in altre condizioni previste dalla legge come causa di incapacità a beneficiare di agevolazioni finanziarie pubbliche;
  • non avere ricevuto altri contributi pubblici per le medesime finalità.

Al momento della presentazione della domanda, ciascun richiedente deve indicare:

  • un indirizzo di posta elettronica certificata valido e funzionante;
  • nonché le coordinate (IBAN) di un conto corrente bancario ad esso intestato.

Il Ministero dello sviluppo economico, ovvero il soggetto attuatore provvede al rimborso delle somme richieste entro il 31 dicembre 2022, sul conto corrente comunicato dal beneficiario.

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