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IMPLEMENTAZIONE DEL SISTEMA INFORMATIVO NAZIONALE PER LA PREVENZIONE NEI LUOGHI DI LAVORO

Firmato accordo tra INAIL e ispettorato nazionale lavoro.

 

Firmato lo scorso 2 agosto, dal direttore generale dell’INAIL, Andrea Tardiola, e dal direttore dell’INL-Ispettorato nazionale del lavoro, Bruno Giordano, il protocollo quinquennale che ha l’obiettivo di rafforzare la prevenzione e degli infortuni e delle malattie sul lavoro, rendendo più efficace l’attività di vigilanza grazie all’utilizzo delle banche dati. L’accordo rientra tra le attività di rafforzamento del Sistema informativo nazionale per la prevenzione nei luoghi di lavoro, previsto all’art. 8 dal Testo unico in materia di salute e sicurezza (dlgs 81/08). L’obiettivo del Sistema informativo è quello di pianificare e valutare l’efficacia dell’attività di prevenzione di infortuni e malattie professionali e di contribuire a programmare e valutare, ai fini del coordinamento statistico e informativo dei dati della pubblica amministrazione, le attività di vigilanza con l’utilizzo delle informazioni disponibili, anche attraverso l’integrazione di specifici archivi e la creazione di banche dati unificate. Il servizio Flussi informativi, in particolare, permette la consultazione delle informazioni relative alle aziende assicurate con l’Istituto e agli infortuni e alle malattie di origine professionale, mentre il servizio Cruscotto infortuni raccoglie i dati che riguardano le denunce di infortunio pervenute telematicamente all’Inail a partire dal 23 dicembre 2015 e quelli relativi alle comunicazioni di infortunio effettuate dal 12 ottobre 2017, ai soli fini statistici e informativi, da tutti i datori di lavoro e i loro intermediari, compresi i datori di lavoro privati di lavoratori assicurati presso altri enti o con polizze private. Nell’accordo con l’Ispettorato rientra anche l’utilizzo del Registro delle esposizioni, con i dati relativi all’esposizione ad agenti cancerogeni e mutageni e ad agenti biologici. Le informazioni riguardano gli agenti utilizzati, i lavoratori esposti, l’attività svolta dal dipendente e il valore dell’esposizione in termini di intensità, frequenza e durata. “Il lavoro di coordinamento e definizione che è stato fatto è un enorme patrimonio, fondamentale per ottenere ispezioni intelligenti e sviluppare strategie che evolvano coerentemente nel tempo". (Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Andrea Orlando).

 

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Lunedì, 04 Ottobre 2021 10:54

INFORTUNI MORTALI SUL LAVORO: 10 MORTI IN 24 ORE

 

INFORTUNI MORTALI SUL LAVORO: 10 MORTI IN 24 ORE

 

Stop per le aziende che non rispettano le misure di sicurezza. I sindacati sono compatti nel chiedere al governo misure drastiche per contrastare queste morti drammatiche.

 

In questi giorni si sta molto parlando di infortuni sul lavoro e l'emergenza è sempre più drammatica. Secondo quanto riportato dai media e dalle agenzie sono stati più di 10 gli infortuni mortali sul lavoro che si sono verificati tra il 28 e il 29 settembre. Nel quartiere Eur di Roma un operaio di 47 anni è volato giù da un’impalcatura ed è precipitato per undici piani. Un’ora prima un muratore è deceduto mentre stava ristrutturando una palazzina in provincia di Brindisi a causa del crollo di una parte di solaio, di un balcone e dell’impalcatura. Un altro incidente mortale si è verificato a Rifiano, in Val Passiria, nella zona di Merano: un agricoltore 50enne è morto schiacciato dal suo trattore che si è ribaltato mentre stava lavorando in un frutteto. Il tragico bilancio degli incidenti mortali conta già 677 vittime nei primi sette mesi dell'anno, secondo gli ultimi dati sulle denunce presentate all'Inail. Un numero in calo (-5,4%) rispetto alle 716 vittime registrate nei primi sette mesi del 2020, ma influenzato dalla pandemia e comunque superiore ai dati dello stesso periodo del 2019 e del 2018, due anni pre-Covid. In aumento, nel complesso, risultano le denunce di infortunio sul lavoro presentate tra gennaio e luglio all'istituto, che sono state 312.762, quasi 24 mila in più (+8,3% rispetto allo stesso periodo del 2020), così come risultano in aumento le patologie di origine professionale, che sono state 33.865, quasi 8.700 in più (+34,4%). Molte possono essere le cause di infortunio sul lavoro ad esempio, cadute dall’alto nelle attività edile di ristrutturazione, crolli di solai, balconi e impalcature, sempre in edilizia. Si fa riferimento anche ad infortuni mortali con mezzi di lavoro, ad investimenti nei cantieri autostradali durante il posizionamento della segnaletica, a incidenti con trattori agricoli.

La lunga scia di sangue tra martedì e mercoledì ha spinto il presidente del Consiglio Mario Draghi a dedicare ai morti sul lavoro una lunga digressione nel corso della conferenza stampa post Consiglio dei ministri per l’approvazione della Nadef e ad annunciare un intervento legislativo “entro la prossima settimana” che preveda “pene immediate e più severe” per chi viola le norme della sicurezza sui luoghi di lavoro. I sindacati per contrastare questa piaga richiedono che vengano aumentati i poteri ispettivi e le sanzioni effettuando dunque anche migliaia di nuove assunzioni negli ispettorati del lavoro, nelle Asl e servizi territoriali. Inoltre richiedono la sospensione, fino alla messa in regola, delle attività che violano le norme sulla sicurezza, il miglioramento del sistema di formazione di lavoratori e imprenditori e la creazione di una banca dati unica per infortuni e sanzioni applicate.

 

 

 

 

 

 

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