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Ammende e sanzioni previste per le violazioni in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro sono state rivalutate del 15,9%. Lo chiarisce l’Ispettorato Nazionale del Lavoro.

 

L’aumento delle sanzioni previste per le violazioni in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, scatta solo a partire dal 6 ottobre 2023. Questa la data di pubblicazione del decreto direttoriale nella sezione “pubblicità legale” del sito del Ministero del Lavoro. Il chiarimento arriva nella nota n. 724 del 30 ottobre dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro. L’applicazione del decreto 111/2023, adottato dal Ministero del Lavoro lo scorso 20 settembre, ha stabilito un aumento delle sanzioni non di poco, pari al 15,9% generando, tuttavia, alcune incertezze applicative.

La prima attiene all’esatta quantificazione delle sanzioni in ragione della rivalutazione. Va, infatti, ricordato che, successivamente alla rivalutazione del 2018 con decreto 6 giugno 2018, la L. 145/2018, ha fissato, a decorrere dal 1° gennaio 2019, un aumento del 10% degli importi dovuti per la violazione delle disposizioni contenute nel DLgs. 81/2008 (Testo unico salute e sicurezza sui luoghi di lavoro). Altra incertezza riguarda la decorrenza applicativa di tali aumenti.

Sulla decorrenza dell’incremento dell’importo delle sanzioni (violazioni commesse a far data dal 6 ottobre 2023) il richiamo della nota dell’Ispettorato all’articolo 25, comma 2, della Costituzione, all’articolo 2 del Codice penale (per le ammende) e all’articolo 1 della legge 689/1981 (per le sanzioni amministrative) porta alla conclusione che ai fini della problematica in esame appare irrilevante la data della verbalizzazione dell’accertamento, in quanto ciò che rileva è la data di commissione del fatto o illecito e della corrispondente pena o sanzione all’epoca vigente.

Pertanto, per le violazioni commesse prima del 6 ottobre 2023 si dovrà fare riferimento alle sanzioni in vigore prima della rivalutazione.

Data la particolarità dei tempi recenti relativi alla loro applicazione, l’Ispettorato si è riservato di fornire ulteriori indicazioni specifiche in merito all’applicazione delle rivalutazioni delle sanzioni relative ad altre disposizioni di legge rientranti comunque nel campo della materia della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro. Si tratta delle sanzioni di cui al Dlgs 101/2020 (riguardante la ritardata o omessa comunicazione all’Ispettorato territoriale del lavoro dei lavoratori autonomi occasionali finalizzata al contrasto di forme elusive), e di quelle di cui al Dlgs 81/2008 modificate dal Dl 146/2021, convertito dalla legge 215/2021.

 

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PROTEZIONE DAL RADON: LE NOVITÀ E GLI AGGIORNAMENTI

Gli aggiornamenti del nuovo D.Lgs. 203/2022 riguardo l’informazione e la formazione per la sicurezza dei lavoratori esposti a radiazioni ionizzanti.

 

Il radon è la principale sorgente di esposizione alle radiazioni ionizzanti, sia per i lavoratori che per la popolazione e dunque è importante conoscere gli aggiornamenti della normativa di riferimento.

Anche perché recentemente il Decreto Legislativo 31 luglio 2020, n. 101, è stato modificato dal Decreto Legislativo 25 novembre 2022, n. 203 entrato in vigore il 18 gennaio 2023.

Le principali correzioni al “testo unico della radioprotezione”, il Decreto Legislativo 31 luglio 2020, n. 101 sono: la modifica dei Titoli II e III (definizioni e autorità competenti), IV (sorgenti naturali di radiazioni ionizzanti), VI (regime giuridico per importazione, produzione, commercio, trasporto e detenzione di materiale radioattivo), VII (regime autorizzatorio e disposizioni per i rifiuti radioattivi), X (sicurezza degli impianti nucleari e degli impianti di gestione del combustibile esaurito e dei rifiuti radioattivi), XI (esposizione dei lavoratori), XII (esposizione della popolazione), XIII (esposizioni mediche), XV (particolari situazioni di esposizione esistente), XVI (apparato sanzionatorio), XVII (disposizioni transitorie e finali) e allegati, nonché modifiche al D.Lgs. 152/2006 (Testo Unico Ambientale) e al D.P.R. 59/2013 (disciplina dell’autorizzazione unica ambientale).

Tra le novità di più ampio ambito applicativo troviamo quelle che riguardano gli obblighi del datore di lavoro riguardo alla:

  • trasmissione della valutazione di dose all’Archivio nazionale degli esposti: i datori di lavoro devono trasmettere all’archivio nazionale dei lavoratori esposti, istituito presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, i risultati delle valutazioni di dose effettuate dall’esperto di radioprotezione per i lavoratori esposti
  • informazione e formazione in materia di radioprotezione per dirigenti e preposti: i dirigenti e i preposti devono ricevere un’adeguata informazione, una specifica formazione e un aggiornamento non più ogni tre anni bensì almeno ogni cinque anni in relazione ai propri compiti in materia di radioprotezione
  • informazione e formazione per la sicurezza dei lavoratori esposti a radiazioni ionizzanti: secondo il quale il datore di lavoro deve garantire la formazione e, ove previsto, l’addestramento specifico in materia di radioprotezione dei lavoratori con periodicità non più triennale, bensì almeno quinquennale.

Il datore di lavoro che opera in locali semisotterranei e situati al piano terra deve completare la misurazione del radon entro 18 mesi decorrenti dalla pubblicazione del piano regionale per la protezione del radon.

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DONNE E SICUREZZA SUL LAVORO: IL DOSSIER 2023 DELL’INAIL

Pubblicato il Dossier che analizza l’andamento infortunistico al femminile attraverso i dati provvisori dell’ultimo biennio e quelli consolidati del quinquennio 2017-2021.

 

Nel nuovo Dossier donne l’Inail analizza l’andamento delle malattie e degli infortuni lavoro-correlati in ottica di genere e approfondisce il tema della conciliazione tra vita familiare e vita professionale. Il 2022 è stato l’anno in cui gli infortuni sul lavoro che hanno coinvolto le donne hanno registrato, rispetto al 2021, una vertiginosa impennata (+42,9%). L’impennata è correlata al cosiddetto effetto covid, ossia il virus è circolato soprattutto nei settori ad alta presenza femminile, come quello sanitario, dell’assistenza sociale o delle pulizie, esponendo le donne a un maggiore rischio di contagio. La promozione dell’uguaglianza di genere e le iniziative volte a colmare il divario occupazionale tra uomini e donne devono prestare particolare attenzione anche alla sicurezza sul lavoro. La quota dei decessi in itinere delle donne è il doppio rispetto agli uomini. Se nel 2021 l’incremento percentuale tra i lavoratori si aggira intorno al 17,3%, quello tra le lavoratrici sfiora il 30%. L’80% degli oltre 205mila infortuni denunciati dalle lavoratrici nel 2021 è avvenuto in occasione di lavoro e il restante 20% in itinere. Nel 2021 il numero delle infortunate durante il tragitto di andata e ritorno tra l’abitazione e il luogo di lavoro risulta di poco inferiore a quello degli uomini (40.909 casi contro 43.434), a differenza di quanto avvenuto nel triennio 2017-2019, quando lo aveva sempre superato. Nel corso del quinquennio la quota degli infortuni in itinere sul totale dello stesso sesso è stata sempre più elevata per le donne rispetto a quella degli uomini (mediamente 21% contro 11%) e anche per i casi mortali questo rapporto è risultato sempre più alto per la componente femminile rispetto a quella maschile (mediamente 40% contro 21%).

Un quarto degli incidenti femminili è concentrato nelle prime tre ore del lunedì. Nel 2021 l’età media all’infortunio per le lavoratrici è di 42 anni (40 per i lavoratori) e la classe di età che racchiude il maggior numero di casi è quella compresa tra i 50 e i 59 anni (59.257), seguita dalla fascia dai 40 ai 49 (46.714) e da quella dai 30 ai 39 (31.897). Nel corso del quinquennio 2017-2021 l’incidenza degli infortuni delle over 59enni è passata dal 7,6% al 9,5% ed è proprio questa fascia ad aver registrato nel 2021 un terzo dei casi mortali delle donne (49 su 148), 24 dei quali hanno riguardato le lavoratrici di età compresa tra i 60 e i 64 anni. Seguono la classe 50-54 anni, con 31 decessi, e quella 55-59 anni, con 23 (erano 54 nel 2020). L’età media al decesso per le donne è pari a 53 anni, due in più rispetto a quella degli uomini (51). I 148 casi mortali femminili segnalati all’Inail nel 2021 sono 44 in meno rispetto ai 192 registrati l’anno precedente e 34 in più rispetto al 2017, con un incremento di circa il 30% che è quasi il doppio rispetto al +17,3% rilevato per gli uomini.

Patologie professionali

Le patologie del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo si confermano prevalenti e, insieme a quelle del sistema nervoso, raggiungono l’82% del totale. Se le malattie citate rappresentano il 78% delle denunce dei lavoratori, la stessa percentuale sale al 92% tra le lavoratrici. Inoltre, stando ai numeri, risulta che i disturbi psichici hanno un’incidenza più elevata nella componente femminile di lavoratori. A prevalere sono i disturbi nevrotici, legati a stress da lavoro correlato (dal mobbing per l’82% delle donne e 76% per gli uomini) seguiti dai disturbi dell’umore.

Settori

Il 77,5% delle patologie denunciate dalle lavoratrici nel 2021 è concentrato nella gestione Industria e servizi (contro l’84,4% di quelle dei lavoratori), il 20,6% in Agricoltura e il restante 1,9% nel Conto Stato. Caratteristica, anche per effetto delle distribuzioni occupazionali “di genere”, è la diversa partizione delle denunce tra i due sessi nell’ambito delle attività dell’Industria e servizi. Escludendo i casi non determinati, la quasi totalità delle denunce (70%) degli uomini si concentra nelle attività industriali, come quelle manifatturiere e delle costruzioni. Per le donne accade il contrario, con il 64% dei casi nei settori dei servizi (sanità e commercio i principali) e il restante 36% nelle attività industriali.

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MORTI SUL LAVORO: IN 8 MESI SONO 677 LE VITTIME, QUASI 3 AL GIORNO

I dati Anmil in occasione della Giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro

 

“Lavorare non può significare porre a rischio la propria vita. Ecco perché la Giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro è occasione preziosa per richiamare l'attenzione su un fenomeno inaccettabile in un Paese moderno che ha posto il lavoro a fondamento della vita democratica”. Queste le parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella di ieri, in occasione della Giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro.

Secondo i dati dell’Inail diffusi dall’Anmil, gli incidenti mortali sul lavoro in Italia, nei primi 8 mesi dell’anno, sono stati 677, con una media di quasi tre vittime al giorno. Rispetto al medesimo periodo del 2021, quando le vittime furono 772, si registra un sensibile calo del 12,3%. In totale, gli infortuni denunciati nel periodo gennaio-agosto sono 484.561 (cioè 2.019 al giorno), con un aumento del 38,7% rispetto ai 349.449 dei primi otto mesi del 2021. Le malattie professionali sono state 39.367 (+7,9%).

Si è pronunciato ieri anche il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Andrea Orlando: "Quotidianamente siamo costretti ad aggiornare il triste contatore delle vittime sul lavoro, e anche se il dato statistico risulta in calo, non possiamo rassegnarci ad una logica quasi di assuefazione alle continue notizie di incidenti. Nella mia esperienza posso dirvi che ogni vittima lascia il segno. Tutte le vittime lasciano una ferita indelebile perché sono vite strappate ai loro affetti, alle loro famiglie, alla nostra società". 

La prevenzione è la forma più importante per ridurre gli infortuni sul lavoro.

Promotergroup S.p.A. ha da sempre l’obiettivo di diffondere la cultura della sicurezza in tutti i luoghi di lavoro. Agli imprenditori ricordiamo l’importanza della prevenzione, della formazione e dell’adeguamento alle vigenti norme in materia di Salute e Sicurezza sul Lavoro.

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EDILIZIA 87% DELLE IMPRESE INADEMPIENTI IN MATERIA DI SALUTE E SICUREZZA

Oltre 13.000 violazioni accertate nell'intero anno 2021 e il 43% riguarda la sorveglianza sanitaria.

 

Uno dei settori che presenta maggiori criticità nell’ambito della salute e sicurezza sul lavoro è il settore edile. Secondo gli ultimi dati diffusi dal Ministero del Lavoro e dell’Ispettorato Nazionale l’87% delle imprese edili non rispettano le norme in materia di salute e sicurezza sul lavoro. Dati che lasciano senza parole. Nelle settimane passate si è svolto un confronto tra il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Andrea Orlando, il direttore dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro Bruno Giordano e le parti sociali del settore edile, durante il quale sono stati presentati alcuni dati emersi dall'attività dell'INL. Nei primi tre mesi di entrata in vigore del D.L. n. 146/2021 (Decreto fiscale) sono state sospese 414 attività (cantieri) per gravi carenze nell'applicazione della sicurezza e salute sul lavoro e irregolarità fiscali, su oltre 13.000 violazioni accertate nell'intero anno 2021:

  • il 43% riguarda la sorveglianza sanitaria;
  • il 22% la formazione e informazione;
  • il 20% i rischi elettrici;
  • il 6% la mancata valutazione dei rischi.

A seguito dell'attività di vigilanza speciale in edilizia disposta dall'INL, inoltre, nel periodo compreso tra l'1 settembre e il 31 dicembre 2021, l'87% delle oltre 5.000 imprese controllate è risultato irregolare in materia di sicurezza del lavoro. Il ministro Andrea Orlando ha espresso la necessità di procedere con un intervento normativo urgente a tutela non solo delle lavoratrici e dei lavoratori, ma anche delle imprese che rispettano le regole. La proposta è quella di subordinare l'ottenimento dei benefici connessi ai bonus edilizi, il Superbonus 110%, all'applicazione dei contratti collettivi nazionali di settore, stipulati dalle organizzazioni sindacali più rappresentative.

Promotergroup S.p.A. aiuta le imprese ad adeguarsi alle norme in materia di salute e sicurezza sul lavoro. Contattaci per fornirti le soluzioni per la tua azienda: https://www.promotergroup.eu/index.php/contattaci

 

Fonte: https://www.lavoro.gov.it/stampa-e-media/Comunicati/Pagine/Sicurezza-lavoro-Orlando-presenta-a-parti-sociali-settore-edile-norma-su-superbonus-110.aspx

 

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SICUREZZA SUL LAVORO: UE AGGIORNA STRATEGIA E NORME NELL'ERA POST COVID

La Commissione adotta la strategia che definisce le azioni necessarie a gestire i cambiamenti determinati dalla diffusione delle nuove tecnologie.

 

Presentata la strategia 2021-2027 dall’UE che definisce le azioni chiave necessarie per migliorare la salute e sicurezza dei lavoratori nei prossimi anni. La pandemia di Covid-19 ha dimostrato quanto la salute e la sicurezza sul lavoro siano fondamentali per proteggere la salute dei lavoratori, per il funzionamento della nostra società e per la continuità di attività economiche e sociali critiche. E anche messo in risalto il ruolo strategico del digitale e delle nuove tecnologie come abilitatori di un nuovo modo di lavorare. Le nuove azioni chiave per migliorare la salute e la sicurezza dei lavoratori si concentreranno sulla gestione dei cambiamenti innescati dalla transizione ecologica, digitale e demografica e sulle mutazioni dell'ambiente di lavoro tradizionale, sulla prevenzione delle malattie e degli incidenti sul lavoro, e sul potenziamento della resilienza per affrontare eventuali crisi in futuro. Negli ultimi decenni sono stati compiuti progressi nel campo della sicurezza sul lavoro: gli incidenti mortali sul lavoro sono diminuiti di circa il 70% dal 1994 al 2018, ma nonostante questi progressi, nel 2018 si sono verificati più di 3.300 incidenti mortali e 3,1 milioni di incidenti non mortali nella Ue a 27. Più di 200.000 lavoratori muoiono ogni anno per malattie legate al lavoro. L’Ue punta alla luce di ciò mira a prevedere e gestire i cambiamenti nel nuovo mondo del lavoro. Per garantire luoghi di lavoro sicuri e sani durante la transizione digitale riesaminerà la direttiva sui luoghi di lavoro e la direttiva sugli apparecchi per schermi di visualizzazione entro il 2023, anche in ottica smart working.

Secondo il Rapporto sul mercato del lavoro 2020 di Istat, Ministero Lavoro, Inps, Inail e Anpal "il ricorso allo smart working ha interessato subito dopo l'esplosione della pandemia il 21,3% delle imprese con almeno 3 addetti; la percentuale è calata all'11,3% nel periodo giugno-novembre. La quota di lavoratori in smart working nelle imprese che lo hanno attivato sale dal 5% del periodo precedente il Covid-19, al 47% dei mesi di lockdown di marzo-aprile, per assestarsi intorno al 30% da maggio in avanti".

Lo smart working Insieme ad altre tendenze del lavoro a distanza, come la connettività permanente, la mancanza di interazione sociale e un maggiore utilizzo delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione, ciò comporta rischi psicosociali ed ergonomici.

Per quanto riguarda gli effetti della transizione verde e demografica la Commissione Ue proporrà limiti prudenziali per l’amianto e il piombo. L'anno prossimo Bruxelles proporrà valori limite di protezione sull'amianto nella direttiva sull'amianto sul lavoro così come quelli sul piombo e sui dissocianati nella direttiva sugli agenti chimici (nel 2022) e sul cobalto nella direttiva sugli agenti cancerogeni e mutageni (primo trimestre 2024). Inoltre, considerando che già prima della pandemia i problemi di salute mentale colpivano circa 84 milioni di persone, preparerà un’iniziativa relativa alla salute mentale sul luogo di lavoro che valuti le questioni emergenti relative alla salute mentale dei lavoratori e presenti orientamenti per l'azione entro la fine del 2022.

 

 

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ISMEA - IMPRENDITORIA GIOVANILE IN AGRICOLTURA

Estesa l’età fino ai 41 anni non compiuti dell’età dei richiedenti.

 

Novità importanti per il settore dell’agricoltura. A partire dal 30 aprile sarà attivo il nuovo portale dedicato alla misura Imprenditoria giovanile in agricoltura, i finanziamenti ISMEA per il ricambio generazionale dedicato alla nuova formulazione della misura del subentro ed ampliamento estesa all'intero territorio nazionale. Anche i giovani imprenditori agricoli del Centro Nord infatti potranno accedere al mix di finanziamento agevolato e contributo a fondo perduto finora previsto dal bando ISMEA, sul modello della misura Resto al Sud, solo per il Mezzogiorno.

 

Nelle more della pubblicazione del decreto attuativo di cui all'art. 43-quater del cd. "Decreto semplificazioni", ogni domanda sarà istruita utilizzando per l'intero territorio nazionale le disposizioni relative a "Resto al Sud" (di seguito riportate), con due novità:

  - estensione a 41 anni non compiuti dell'età dei richiedenti;

  - riduzione della percentuale di garanzia dal 120 per cento al 100 per cento dell'importo del mutuo agevolato

 

SOGGETTI BENEFICIARI

Micro, piccole e medie imprese agricole organizzate sotto forma di ditta individuale o di società, composte da giovani di età compresa tra i 18 e i 41 anni non compiuti, con i seguenti requisiti:

  • subentro: imprese agricole regolarmente costituite da non più di 6 mesi con sede operativa sul territorio nazionale, con azienda cedente attiva da almeno due anni, economicamente e finanziariamente sana;
  • ampliamento: imprese agricole attive e regolarmente costituite da almeno due anni, con sede operativa sul territorio nazionale, economicamente e finanziariamente sane

SPESE AMMISSIBILI

Tra le spese ammissibili rientrano i progetti di sviluppo o consolidamento nei settori della produzione agricola, della trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli e della diversificazione del reddito agricolo, in particolare:

  • la spesa per lo studio di fattibilità è ammissibile nella misura del 2% del valore complessivo dell'investimento da realizzare; inoltre la somma delle spese relative allo studio di fattibilità, ai servizi di progettazione sono ammissibili complessivamente entro il limite del 12% dell'investimento da realizzare;
  • le spese relative alle opere agronomiche sono ammissibili per i soli progetti nel settore della produzione agricola primaria;
  • la somma delle spese relative alle opere agronomiche, opere edilizie e oneri per il rilascio della concessione, ai fini dell'ammissibilità non deve superare il 40% dell'investimento da realizzare;
  • per le spese di investimento relative al settore della produzione agricola primaria, della trasformazione e della commercializzazione dei prodotti agricoli, l'acquisto di terreni è ammissibile solo in misura non superiore al 10% dei costi ammissibili totali dell'intervento da realizzare;
  • la potenzialità dei nuovi impianti di trasformazione non deve essere superiore al 100% della capacità produttiva, stimata a regime, dell'azienda agricola oggetto dell'intervento.

SPESE NON AMMISSIBILI

Tra le spese non ammissibili rientrano: i diritti di produzione, animali e piante annuali, lavori di drenaggio, impianti per la produzione di biocarburanti e per la produzione di energia termica ed elettrica da fonti rinnovabili, investimenti di sostituzione di beni preesistenti, lavori in economia, impianti e macchinari usati, capitale circolante.

AGEVOLAZIONE

  • mutuo agevolato, a tasso zero, per un importo non superiore al 60 per cento delle spese ammissibili;
  • contributo a fondo perduto, per un importo non superiore al 35 per cento delle spese ammissibili.

Per le attività di agriturismo e le altre attività di diversificazione del reddito agricolo saranno concesse agevolazioni in regime de minimis nel limite massimo di 200.000,00 €.

L'impresa beneficiaria deve fornire garanzie di valore pari al 100 per cento del mutuo agevolato concesso, anche acquisibili nell'ambito degli investimenti da realizzare, per una durata almeno pari a quella del mutuo agevolato concesso dall'ISMEA. Sono ammissibili:

  • garanzie ipotecarie di primo grado su beni oggetto di agevolazioni, oppure su altri beni della beneficiaria o di terzi;
  • in alternativa o in aggiunta all'ipoteca, fideiussione bancaria o assicurativa a prima richiesta.

Per maggiori informazioni potete contattarci allo 0932/862613, inviando una mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o su www.promotergroup.eu/contattaci

 

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Venerdì, 07 Maggio 2021 08:39

COSÌ IL BUSINESS SI METTE IN SICUREZZA

 


COSÌ IL BUSINESS SI METTE IN SICUREZZA

Dalla sicurezza alla salute sul lavoro, dal supporto alla filiera agroalimentare alle certificazioni Qsa: Promotergroup affianca le aziende nel loro percorso, su tutto il territorio nazionale. E ora punta al programma Elite di Borsa Italiana

 

Un’ampia gamma di servizi dedicati a tutte le imprese che puntano a valorizzare il proprio business in termini di produttività e competitività: è quella offerta da Promotergroup, azienda che dal 2003 fornisce supporto alle attività aziendali attraverso una serie di servizi diretti alle principali aree operative d’impresa come organizzazione e sviluppo, qualità, sicurezza, formazione. Servizi che non si rivolgono solo alle imprese ma anche agli enti locali, alle associazioni di categoria e alle organizzazioni non profit. Tra le aree in cui Promotergroup opera con la sua attività di fornitura di servizi c’è la sicurezza sul lavoro: l’obiettivo dell’azienda è migliorare le condizioni di sicurezza delle imprese clienti, attraverso un’analisi capillare dei processi e delle attività, con lo scopo ultimo di ridurre gli infortuni sui luoghi di lavoro e le malattie professionali, promuovendo una cultura della sicurezza e sensibilizzando le imprese sull’importanza della prevenzione. C’è poi la sicurezza dei dati, sempre più importante specie dopo l’entrata in vigore, nel maggio 2018, del Gdpr - General Data Protection Regulation, la disciplina europea volta a innovare il sistema di trattamento e di circolazione dei dati personali delle persone che operano e risiedono nell’Unione Europea, nonché la loro protezione. Le aziende sono così obbligate a implementare sistemi che segnalino tempestivamente ogni violazione; molte di esse, oltre alle pubbliche amministrazioni, devono poi nominare un Dpo, data protection officer, un soggetto con precise competenze professionali che svolga compiti di consulenza, verifica e controllo. Promotergroup offre anche servizi nell’ambito della sorveglianza sanitaria, che consiste nell’effettuazione di visite mediche e di esami clinici o indagini diagnostiche mirati a individuare i rischi cui possono essere esposti i lavoratori. Inoltre, la società fornisce supporto alle imprese clienti sul fronte del sistema di gestione della sicurezza sul lavoro (Sgsl), un sistema organizzativo aziendale volontario finalizzato a garantire il raggiungimento degli obiettivi di salute e sicurezza sul lavoro: il servizio proposto da Promotergroup parte da un audit sul posto, con sopralluoghi tecnici e verifica documentale, al termine del quale viene rilasciato un report in cui si evidenziano eventuali criticità o scostamenti rispetto alla normativa vigente e/o ai criteri di un Sgsl. Per le aziende del settore agroalimentare Promotergroup offre poi supporto a livello dell’intera filiera, per quanto riguarda la conoscenza e l’applicazione delle norme relative all’igiene sul luogo di lavoro e a tutti gli aspetti legati alla qualità. Altre aree in cui Promotergroup è attiva sono le certificazioni Qsa (qualità, sicurezza, ambiente) che identificano la conformità dei prodotti e fanno sì che anche le piccole imprese possano rimanere competitive nei confronti di quelle più grandi, tutelare la propria reputazione e valorizzare la propria immagine. C’è poi la finanza agevolata, un’area che si avvale di consulenti specializzati, per aiutare le imprese clienti a cogliere le opportunità finanziarie e progettare interventi mirati sulle loro esigenze - Promotergroup offre anche consulenza integrata nel campo delle risorse umane, attraverso la collaborazione con Aletheia, ente accreditato come Agenzia per il lavoro. Nella gamma di offerta troviamo infine servizi per le pubbliche amministrazioni, comunicazione e social media marketing, project management, innovation management e assistenza per le gare d’appalto.


«La mission di Promotergroup è quella di offrire servizi reali ‘mirati’ ai clienti, pubblici e privati, di medie e grandi dimensioni, con lo scopo di contribuire al raggiungimento degli obiettivi aziendali seguendo una logica di problem solving a costi standardizzati su tutto il territorio nazionale», spiega il presidente Gianni Polizzi. «La società, seguendo i principi etici e sociali del suo management, ha scelto sin dalla fase costitutiva il modello di benefit corporation. Le società benefit sono aziende a duplice finalità che perseguono volontariamente, nell’esercizio dell’attività d’impresa, oltre allo scopo di lucro anche una o più finalità di beneficio comune». Questo status giuridico, sottolinea Polizzi, è stato «introdotto in Italia nel 2016 sul modello delle Benefit Corporation presenti negli Usa, ed è stato adottato da oltre 500 aziende italiane, che l’hanno riconosciuto come modello ottimale per affrontare le sfide del nuovo millennio. Ciò comporta l’impegno statutario di devolvere annualmente parte degli utili aziendali in opere benefiche, volte al rispetto dell’ambiente, e all’aiuto concreto verso le persone più bisognose». Nell’ambito di questo modello, Promotergroup «rappresenta un modello di business innovativo e completo grazie all’ampia gamma di servizi offerti ai clienti, che spaziano dall’adeguamento normativo
cogente delle singole imprese, allo sviluppo e creazione d’impresa, per le aree di finanza agevolata, finanza bancaria, creazione d’impresa, controllo di gestione», fa sapere Polizzi.


«Pur avendo un portafoglio di servizi fra i più ampi in Italia tra le aziende di questo settore, Promotergroup si distingue dagli altri operatori sul mercato perché offre e propone ciò che serve alle imprese nell’ottica di un adeguamento e di un efficientamento aziendale, con un budget predestinato e ottimizzato nel tempo. Amiamo sostenere  che offriamo prioritariamente soluzioni e non servizi». Tra questi servizi una particolare importanza, specialmente in questo periodo, viene ricoperta dalla medicina del lavoro, che «rappresenta una delle aree core della società, soprattutto in un momento storico caratterizzato dalla pandemia, nel quale anche il legislatore ha conferito con un apposita norma un obbligo di sorveglianza sanitaria aggiuntiva (sorveglianza sanitaria rafforzata)», spiega Polizzi. «Oltre a essere all’avanguardia in termini di attrezzature e strumenti innovativi e di ultima generazione, come i camper mediciinnovativi e digitali, Promotergroup dispone di uno staff medico, paramedico e di supporto di primaria eccellenza e fidelizzazione, che lavora alle dipendenze del gruppo. Tutto questo ci permette di offrire e ottimizzare il servizio anche ad aziende multi-localizzate, e quindi di raggiungere ogni area del territorio nazionale offrendo il servizio a costo standardizzato». Per un’azienda, sottolinea Polizzi, «rivolgersi a una realtà come Promotergroup permette di avere da un unico player tutta la gamma di servizi di cui le imprese hanno bisogno per il loro adeguamento e sviluppo, e anche per poter ottimizzare i costi aziendali dei servizi, sia in termini economici che temporali, grazie alla presenza capillari delle sedi Promoter in diverse regioni e alla disponibilità di oltre 50 professionisti con competenze plurime e diversificate nell’organico aziendale».

Dopo la trasformazione da consorzio in società per azioni, Promotergroup punta ora a crescere ulteriormente «sia per linea retta - fatturato e clienti - che orizzontale - acquisizioni aziendali di altre aziende del settore con specializzazioni similari o integrabili al pacchetto di servizi attuale - per ampliare ulteriormente la gamma dell’offerta». Inoltre, sottolinea il presidente, «l’ambizione del gruppo è quella di avviare il percorso Elite di Borsa italiana, che potrà rappresentare un ulteriore momento di crescita aziendale, sia in termini di competenze manageriali che di consolidamento strutturale su un mercato più ampio e con attori qualificati dalla stessa Borsa Italiana».

Fonte: Economy Magazine

 

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OBBLIGO DEL PIANO DI AUTOCONTROLLO PER LE PISCINE DELLE STRUTTURE TURISTICO-RICETTIVE

 

Attraverso l'Accordo Stato-Regioni relativo agli aspetti igienico-sanitari per la costruzione, la manutenzione e la vigilanza delle piscine a uso natatorio emanato nel 2003, le piscine delle strutture turistico-ricettive sono entrate a pieno titolo tra le piscine ad uso pubblico.

Tali strutture appartengono, infatti, alla categoria A2, e vengono considerate piscine ad uso collettivo ovvero quelle inserite in strutture già adibite, in via principale, ad altre attività ricettive come quelle di alberghi, camping, complessi ricettivi e simili, nonché quelle al servizio di collettività (palestre, centri sportivi o simili), accessibili ai soli ospiti, clienti, soci della struttura stessa.

L'unica regola valida per tutte le Regioni, già a partire dal 2003, è quella dettata per i requisiti impiantistici, in particolare per quelli chimico-fisici dell'acqua della piscina, che devono essere misurati periodicamente con l’analisi dell’acqua da prelevarsi in vasca e, se necessario, anche in altri punti dell’impianto.

Nei casi di nuove realizzazioni e/o di ristrutturazione sarà poi indispensabile attenersi scrupolosamente alle norme tecniche in vigore.

Un altro aspetto importante da tenere in considerazione è l’introduzione di diverse figure che sottendono alle diverse responsabilità, che vanno individuate e formalmente nominate:

  • il responsabile della piscina;
  • il responsabile degli impianti tecnologici;
  • il responsabile della sicurezza dei bagnanti.

Il documento nel quale devono venire illustrate le modalità di gestione e di controllo della piscina è il Piano di Autocontrollo, che il responsabile della piscina redige sotto la sua responsabilità e che indica i provvedimenti adottati per garantire l'igienicità dell'acqua e della intera struttura in generale, nonché la sicurezza dei bagnanti.

Nel Piano di Autocontrollo deve essere considerata ogni fase che potrebbe rilevarsi critica nella gestione e, per ognuna di esse, vengono individuati adeguati interventi di controllo e specifiche azioni preventive e/o correttive.

Quindi il Piano di Autocontrollo è obbligatorio per tutte le piscine delle strutture turistico-ricettive e dovrà essere redatto in base ai seguenti criteri:

  • analisi dei potenziali pericoli igienico-sanitari per la piscina;
  • individuazione dei punti e delle fasi in cui possono verificarsi tali pericoli e definizioni delle relative misure preventive da adottare;
  • individuazione dei punti critici e definizione dei limiti critici degli stessi;
  • definizione del sistema di monitoraggio;
  • individuazione delle azioni correttive;
  • verifiche del piano e riesame periodico, anche in relazione al variare delle condizioni iniziali, della analisi dei rischi, dei punti critici, e delle procedure in materia di controllo e sorveglianza.

Non sempre le strutture turistico-ricettive sono a conoscenza delle disposizioni di legge. Questo porta a possibili sanzioni anche nel caso vengano commessi illeciti in buona fede.

Per maggiori informazioni potete contattarci allo 0932/862613, inviando una mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o su www.promotergroup.eu/contattaci

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Martedì, 27 Aprile 2021 13:31

ISMEA - IMPRENDITORIA GIOVANILE IN AGRICOLTURA

 

ISMEA - IMPRENDITORIA GIOVANILE IN AGRICOLTURA

Ricambio generazionale in agricoltura. Al via i nuovi incentivi Ismea estesi a livello nazionale, per giovani agricoltori dai 18 ai 40 anni.

 

Novità importanti per il settore dell’agricoltura. A partire dal 30 aprile sarà attivo il nuovo portale dedicato alla misura Imprenditoria giovanile in agricoltura, i finanziamenti ISMEA per il ricambio generazionale dedicato alla nuova formulazione della misura del subentro ed ampliamento estesa all'intero territorio nazionale. Anche i giovani imprenditori agricoli del Centro Nord infatti potranno accedere al mix di finanziamento agevolato e contributo a fondo perduto finora previsto dal bando ISMEA, sul modello della misura Resto al Sud, solo per il Mezzogiorno.

L'art. 43-quater del cd. "Decreto semplificazioni" ha previsto che possono essere concesse, per l'INTERO TERRITORIO NAZIONALE, le agevolazioni: "[...] mutui agevolati per gli investimenti, a un tasso pari a zero, [...] di importo non superiore al 60 per cento della spesa ammissibile, nonché un contributo a fondo perduto fino al 35 per cento della spesa ammissibile. [...]".

L'obiettivo della misura è quello di favorire il ricambio generazionale in agricoltura e l'ampliamento di aziende agricole esistenti.

ISMEA finanzia la realizzazione di progetti di sviluppo o consolidamento nei settori della produzione agricola, della trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli e della diversificazione del reddito agricolo.

SOGGETTI BENEFICIARI

Micro, piccole e medie imprese agricole organizzate sotto forma di ditta individuale o di società, composte da giovani di età compresa tra i 18 e i 40 anni non compiuti, con i seguenti requisiti:

  • subentro: imprese agricole regolarmente costituite da non più di 6 mesi con sede operativa sul territorio nazionale, con azienda cedente attiva da almeno due anni, economicamente e finanziariamente sana;
  • ampliamento: imprese agricole attive e regolarmente costituite da almeno due anni, con sede operativa sul territorio nazionale, economicamente e finanziariamente sane

SPESE AMMISSIBILI

Tra le spese ammissibili rientrano i progetti di sviluppo o consolidamento nei settori della produzione agricola, della trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli e della diversificazione del reddito agricolo, in particolare:

  • la spesa per lo studio di fattibilità è ammissibile nella misura del 2% del valore complessivo dell'investimento da realizzare; inoltre la somma delle spese relative allo studio di fattibilità, ai servizi di progettazione sono ammissibili complessivamente entro il limite del 12% dell'investimento da realizzare;
  • le spese relative alle opere agronomiche sono ammissibili per i soli progetti nel settore della produzione agricola primaria;
  • la somma delle spese relative alle opere agronomiche, opere edilizie e oneri per il rilascio della concessione, ai fini dell'ammissibilità non deve superare il 40% dell'investimento da realizzare;
  • per le spese di investimento relative al settore della produzione agricola primaria, della trasformazione e della commercializzazione dei prodotti agricoli, l'acquisto di terreni è ammissibile solo in misura non superiore al 10% dei costi ammissibili totali dell'intervento da realizzare;
  • la potenzialità dei nuovi impianti di trasformazione non deve essere superiore al 100% della capacità produttiva, stimata a regime, dell'azienda agricola oggetto dell'intervento.

SPESE NON AMMISSIBILI

Tra le spese non ammissibili rientrano: i diritti di produzione, animali e piante annuali, lavori di drenaggio, impianti per la produzione di biocarburanti e per la produzione di energia termica ed elettrica da fonti rinnovabili, investimenti di sostituzione di beni preesistenti, lavori in economia, impianti e macchinari usati, capitale circolante.

AGEVOLAZIONE

  • mutuo agevolato, a tasso zero, per un importo non superiore al 60 per cento delle spese ammissibili;
  • contributo a fondo perduto, per un importo non superiore al 35 per cento delle spese ammissibili.

Per le attività di agriturismo e le altre attività di diversificazione del reddito agricolo saranno concesse agevolazioni in regime de minimis nel limite massimo di 200.000,00 €.

Per maggiori informazioni potete contattarci allo 0932/862613, inviando una mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o su www.promotergroup.eu/contattaci

 

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