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PREVENZIONE SICUREZZA LAVORO: RISCHIO STRESS TERMICO

 

Lo stress termico si verifica quando il sistema di termoregolazione dell'organismo fallisce. La temperatura dell'aria, il ritmo di lavoro intenso, la ventilazione, l'umidità, gli indumenti da lavoro, sono tutti fattori che possono concorrere allo stress termico.

Cos’è il rischio da stress termico

Lo stress termico è legato alle problematiche relative al microclima dei cosiddetti ambienti “severi” (caldi e freddi). Lavori pesanti in ambienti severi caldi sottopongono il sistema cardiovascolare a notevoli condizioni di sforzo, che possono causare il cosiddetto colpo di calore.  Per gli ambienti severi freddi il rischio è rappresentato dal possibile insorgere di uno stato di ipotermia, che può determinare anche conseguenze letali. Quando tali meccanismi non sono sufficienti per garantire lo stato di omeotermia, si possono avere disturbi patologici più o meno gravi determinati da disordini dovuti alla instabilità del sistema cardio-circolatorio e squilibri elettrolitici, con conseguenze, talvolta, persino fatali. Il rischio maggiore è rappresentato dal colpo di calore. Quest’ultimo è dovuto a diversi fattori, quali l’elevata temperatura ambientale, l’acclimatazione inadeguata, nonché a fattori legati strettamente alle caratteristiche individuali. Il colpo di calore si manifesta improvvisamente con cefalea, vertigini, astenia, disturbi addominali e può portare al delirio. Quando tale temperatura sale sopra i 42°C circa, numerosi organi possono essere danneggiati e si può arrivare alla morte nel 15-25% dei casi.

Un'esposizione prolungata a temperature elevate può provocare disturbi lievi, come crampi, svenimenti, edemi, o di maggiore gravità, come congestione, colpo di calore, disidratazione. Invece negli ambienti severi freddi è richiesto un notevole intervento del sistema di termoregolazione dell’organismo attraverso meccanismi di vasocostrizione e brivido, per limitare la diminuzione della temperatura delle varie parti del corpo e del nucleo corporeo, dato che sono caratterizzati da bassi valori di temperatura operativa To (temperatura di un ambiente virtuale uniforme e con pareti nere nel quale un generico soggetto scambi, mediante convezione e irraggiamento, la stessa potenza termica scambiata nell’ambiente disuniforme reale attraverso gli stessi meccanismi). Negli ambienti moderatamente freddi la To è compresa tra 0°C e + 10°C, nei severi freddi To è inferiore a 0°C. Il meccanismo del brivido si attiva quando la quantità di energia termica ceduta dal corpo è maggiore di quella prodotta, e la sua insorgenza rappresenta il limite oltre il quale il sistema di termoregolazione non è più in grado di garantire l’omeotermia; ne consegue il raffreddamento delle zone interne del corpo e degli organi vitali (ipotermia, con temperatura del nucleo corporeo inferiore a 35°C) con possibili conseguenze letali, come perdita di coscienza fino alla morte per arresto cardiaco (assideramento).

Valutazione rischio da stress termico

Il datore di lavoro ha l’obbligo di attuare una serie di misure per la riduzione dei rischi sul luogo di lavoro. Negli ambienti freddi, al contrario degli ambienti caldi, è possibile contrastare lo scambio termico uomo-ambiente con il vestiario e con i dispositivi di protezione individuale (DPI); è necessario pertanto fornire ai lavoratori indumenti isolanti asciutti, idonei a mantenere la temperatura interna del corpo al di sopra di 36 °C, prestando particolare attenzione alla difesa di mani, piedi e testa, più sensibili al freddo. Il principale metodo di controllo dell’esposizione al microclima freddo è infatti l’abbigliamento e la norma tecnica UNI EN ISO 11079:2008, basata sul metodo IREQ, tratta della procedura di valutazione dello stress da freddo proprio considerando l’effetto legato all’utilizzo di abbigliamento con varie caratteristiche di isolamento termico per il calcolo della durata massima dell’esposizione. Oltre alla resistenza termica dell’abbigliamento, il metodo IREQ richiede che venga indicata anche la permeabilità all’aria del vestiario. Invece lo standard internazionale ISO 7933 descrive un metodo per la valutazione analitica e l'interpretazione dello stress termico di un individuo che si trova in un ambiente caldo (Predicted Heat Strain - PHS). Importante è identificare i lavoratori che presentano sintomi da stress termico e migliorare la protezione individuale.

Formazione rischio da stress termico

Fra gli interventi possibili è certamente prioritaria un’azione di informazione e formazione per rendere i lavoratori in grado di conoscere ed evitare i rischi connessi al microclima severo freddo o caldo. Il corso “Formazione dei lavoratori” consente al datore di lavoro di assolvere gli obblighi previsti dal comma 1 dell’art. 36, 37 del D. Lgs. n. 81/2008, in materia di formazione dei propri lavoratori, ed è il primo passo del percorso formativo obbligatorio per i lavoratori. Promotergroup S.p.A. mette a disposizione del datore di lavoro consulenti esperti che aiuteranno a creare il documento di valutazione del rischio. Il consulente guida il datore di lavoro nell’individuazione delle misure generali e specifiche di protezione e prevenzione, come indicato dal D. Lgs. 81/2008.

Promotergroup S.p.A. ha l’obiettivo di promuovere la cultura della prevenzione e della sicurezza sul lavoro.

 

Contattaci allo 0932/862613, inviando una mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o su https://www.promotergroup.eu/index.php/contattaci

 

 PREVENZIONE SICUREZZA LAVORO: RISCHIO CLIMA IN EDILIZIA

 

Spesso non si pone adeguata e sufficiente attenzione sui rischi lavorativi connessi al clima, alle temperature elevate, come nel caso dei lavori outdoor in edilizia, in agricoltura e nella cantieristica stradale. Le ondate di calore possono provocare gravi danni alla salute dei dipendenti e per questo il datore di lavoro deve mettere in atto misure di sicurezza e prevenzione al fine di ridurre i rischi sul lavoro outdoor.

Cos’è il rischio clima in edilizia

Abitualmente per definire il rischio clima viene considerata solo la temperatura, ma in realtà questo parametro deve essere valutato anche in relazione all'umidità, ed eventualmente alla ventilazione e all'irraggiamento per poter avere una indicazione più precisa del rischio. Nei periodi in cui si prevede caldo intenso la prima e più importante cosa da fare ogni giorno è verificare le previsioni meteorologiche, soprattutto nelle attività outdoor dell’edilizia, settore in cui i dipendenti sono maggiormente a rischio di stress termico e colpo di calore.

Valutazione Rischio clima in edilizia

Il datore di lavoro ha l’obbligo di attuare delle azioni per la prevenzione e protezione dal rischio da temperature elevate nelle attività outdoor. Importante è mettere a disposizione del cantiere il termometro e igrometro che possono consentire alle imprese di sapere se il loro cantiere rientra nell’ambito delle previsioni del sistema di allarme HHWWS, che fa stime su ambiti territoriali regionali, o si trova in condizioni più favorevoli o sfavorevoli. I livelli di rischio vanno dallo 0 al livello 3, in cui lo 0 indica che le condizioni metereologiche non comportano un rischio per la salute; questo livello non richiede azioni immediate. Il livello 3 invece indica una condizione di emergenza dunque un’ondata di calore con possibili effetti negativi sulla salute delle persone sane e attive e non solo sui sottogruppi a rischio come gli affetti da malattie croniche. Tanto più prolungata è l’ondata di calore, tanto maggiori sono gli effetti negativi attesi sulla salute. Il datore di lavoro deve valutare il rischio da ondata di calore, con le adeguate previsioni di modalità di eliminazione dei rischi o nel caso in cui non sia possibile, lavorare per ridurlo. Nel POS deve prevedere le misure specifiche in base al periodo di lavorazione, tipologia di lavori, organizzazione del cantiere, anche in relazione alle misure previste nel PSC. Infine deve informare e formare i lavoratori sui possibili problemi di salute causati dal calore, sintomi del colpo di calore, misure di prevenzione previste dal DVR, PSC, POS. La sorveglianza sanitaria è fondamentale perché il medico competente deve valutare lo stato di salute dei lavoratori, fornendo così indicazioni necessarie per prevenire il rischio da colpo di calore in relazione alle caratteristiche individuali di ciascun lavoratore. 

Inoltre, la presenza di alcune malattie come le cardiopatie, malattie renali, diabete, obesità possono ridurre notevolmente la resistenza dell’individuo all’esposizione a calore. Infine, il medico competente dell’azienda con il giudizio di idoneità al lavoro dà indicazioni al lavoratore e al datore di lavoro sulle possibilità di poter sostenere l’esposizione a calore; di conseguenza i lavoratori con specifiche indicazioni nel giudizio di idoneità dovranno essere impiegati in attività più leggere e con maggiori pause. Il datore di lavoro ha l’obbligo di programmare i lavori più faticosi in orari con temperature più favorevoli e programmare sospensione dei lavori nelle ore più calde (a partire dalle condizioni di temperature superiori a 34°). L'idratazione è un fattore è molto importante e dunque il datore di lavoro deve garantire la disponibilità di acqua nei luoghi di lavoro ad uso potabile, con aggiunta di integratori minerali e per il rinfrescamento dei lavoratori nei periodi di pausa.

I lavoratori devono anche avere a disposizione idonei dispositivi di protezione individuali ed indumenti protettivi come occhiali per protezione dai raggi solari, abiti leggeri traspiranti, di cotone, di colore chiaro e scarpe di sicurezza/protezione di modello estivo. È sbagliato lavorare a pelle nuda perché il sole può determinare ustioni e perché la pelle nuda assorbe più calore.

Formazione rischio clima in edilizia

Le temperature elevate in edilizia comportano idonee azioni di informazione, formazione e addestramento. I lavoratori devono essere informati sui possibili problemi di salute causati dal calore e sui sintomi che potrebbero manifestarsi in modo da poter intervenire tempestivamente. Accorgersi del pericolo di colpo da calore e subito attuare la terapia appropriata possono salvare la vita.

Il corso “Formazione dei lavoratori” consente al datore di lavoro di assolvere gli obblighi previsti dal comma 1 dell’art. 36, 37 del D. Lgs. n. 81/2008, in materia di formazione dei propri lavoratori, ed è il primo passo del percorso formativo obbligatorio per i lavoratori. Promotergroup S.p.A. mette a disposizione del datore di lavoro consulenti esperti che aiuteranno a creare il documento di valutazione del rischio. Il consulente guida il datore di lavoro nell’individuazione delle misure generali e specifiche di protezione e prevenzione, come indicato dal D. Lgs. 81/2008. Promotergroup S.p.A. ha l’obiettivo di promuovere la cultura della prevenzione e della sicurezza sul lavoro.

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Giovedì, 05 Agosto 2021 13:03

EMPLOYEE BRANDING: GIOMBATTISTA NICASTRO

 

EMPLOYEE BRANDING: GIOMBATTISTA NICASTRO

 

Grande forza di volontà, voglia di crescere, grinta, determinazione, ottime capacità comunicative ed empatia con i clienti: questi i tratti caratteristici di Giombattista Nicastro, meglio conosciuto come Titta, Consulente tecnico Area Certificazioni No Food. Giombattista inoltre si occupa di Asseverazioni, Attestazioni SOA, Sicurezza nei luoghi di lavoro (DVR) e di manuali privacy (GDPR); ricopre anche il ruolo di RSPP Esterno.

Conosciamo meglio Giombattista

Giombattista arriva in Promotergroup S.p.A. nel 2012 grazie ad un amico che lo informa della ricerca di personale della società: Promotergroup era infatti alla ricerca di un Geometra che si occupasse di sicurezza nei luoghi di lavoro. Giombattista nel tempo libero ama andare al cinema. Inoltre essendo un ragazzo molto credente è legato alle attività parrocchiali: suona il jambè in parrocchia e frequenta percorsi di crescita individuale e di gruppo. Per Giombattista stare semplicemente in famiglia o con gli amici è la miglior ricetta per staccare dalla routine lavorativa quotidiana e per stare bene.

Raccontaci un aneddoto, una vicenda in particolare, in merito al tuo legame con Promotergroup

 “Il sentirsi parte integrante di una famiglia, significa creare una storia, un vissuto straordinario che ti può sicuramente dare soddisfazione. Il volersi bene incide tantissimo, ma la grande voglia di crescita professionale ed umana nell'ambito lavorativo e relazionale è sicuramente la ricetta per creare un legame solido”.

Come vedi il tuo rapporto con l’azienda?

Per Giombattista definire Promotergroup S.p.A. casa è dir poco. Lui è cresciuto in Promotergroup ed è lì che è diventato uomo e professionista.

“Posso dire che con Promotergroup S.p.A.  siamo quasi cresciuti insieme, proprio perché insieme abbiamo affrontato la vita e gli scogli che ci si presentavano davanti, superandoli con grande spirito di iniziativa”.

Quali sono i tuoi sogni/obiettivi futuri?

“Crescita delle mie competenze professionali, per poter dare sempre di più a questa grande società e offrire quindi una prospettiva diversa ai clienti. Il mio grande sogno sarebbe quello di poter essere un ottimo strumento/mezzo per la realizzazione dei progetti del gruppo Promotegroup e far sì che anche la mia autostima possa aumentare ancora di più (più di quanto già non lo sia:))

Cambiamento

Per Giombattista cambiamento significa: "saper guardare il mondo con occhi diversi". Promotergroup S.p.A. lo ha aiutato a diventare vero uomo e a crescere sia professionalmente che umanamente; il modo di saper affrontare le avventure e le esperienze che la vita ha in serbo, deriva da una leadership efficace, capace di far raggiungere obiettivi importanti che riguardano anche la salute di un individuo.

Ci racconti il progetto più sfidante a cui hai partecipato?

“Dopo essermi occupato per tanti anni di sicurezza nei luoghi di lavoro, mi è stato poi proposto di occuparmi anche delle certificazioni e di gestire il comparto consulenza, per la programmazione dei lavori, per dare segnali di grinta e per poter affrontare la qualsiasi con l'unità di gruppo. Dopo una fase iniziale di assestamento, ho trovato il mio io e il progetto inizialmente propostomi ha iniziato a portare i primi frutti. Oltre questo grande progetto del quale sono veramente soddisfatto, ho iniziato a girare tanto per le aziende di tutta Italia, trovandomi benissimo, nel saper esporre i servizi da noi offerti ed espletati, trovando una grande risposta anche dai clienti, che si sentivano supportati in maniera professionale ed efficace”.

 

 

 

PREVENZIONE SICUREZZA LAVORO: RISCHI LAVORO DA UFFICIO E DISTURBI MUSCOLARI

 

Nell’ultimo decennio sono state condotte varie ricerche per valutare i rischi che il corpo può subire quando si sta seduti davanti alla scrivania per ore prolungate. Il lavoro da ufficio non viene considerato affatto pericoloso come potrebbero essere le giornate esposte al caldo soffocante, eppure anche questa tipologia di lavoro può essere pericolosa per la salute. Lavorare seduti alla scrivania influisce negativamente sul corpo provocando disallineamenti al bacino, inarcamento delle spalle con conseguenti dolori alla schiena e al collo. Tutto questo provoca un aumento dello stress muscolare che influisce negativamente sul lavoro. La sedentarietà è terribile per il corpo, poiché nel tempo ha devastanti effetti sull'organismo che si possono tradurre in disturbi muscolo-scheletrici, obesità, diabete, cancro e malattie cardiache;

Cosa sono i rischi lavoro da ufficio

Molte persone soffrono di mal di schiena, dolori al collo, dolori alle braccia. La gran parte di questi disturbi, definiti genericamente “muscoloscheletrici”, derivano dall’invecchiamento ma spesso essi sono causati da erronei movimenti e/o posture nel corso del lavoro da ufficio. Stare sempre seduti in ufficio provoca non solo dolori articolari e muscolari, ma anche rischio aumentato di disturbi muscoloscheletrici, obesità, diabete, cancro e malattie cardiache, nonostante si faccia sport.

I disturbi più comuni sono senso di peso, senso di fastidio, intorpidimento, formicolio, rigidità, dolore a:

  • rachide (collo e schiena)
  • arti superiori (spalle, braccia e mani)
  • arti inferiori (gambe e piedi).

Il lavoratore ha diritto ad una interruzione dell’attività con pause o cambiamento di attività. Il D.Lgs. 81/08 impone una durata minima di 15 minuti ogni 120 di applicazione continuativa al Videoterminale.

Valutazione dei rischi da interferenza

Il posto di lavoro deve essere ben dimensionato ed allestito in modo che vi sia spazio sufficiente per permettere cambiamenti di posizione e tutti i possibili movimenti operativi dei dipendenti. Il datore di lavoro ha l’obbligo di segnalare subito malfunzionamenti e situazioni di pericolo. Deve prendere in considerazione una serie di aspetti come ad esempio lo spazio sotto il piano di lavoro (la profondità deve consentire l’alloggiamento delle gambe semidistese; la larghezza e l’altezza di tale spazio devono consentire al sedile di infilarsi affinché siano garantite all’operatore la posizione frontale rispetto allo schermo e il comodo alloggiamento delle gambe). Sedersi troppo vicino o lontano dallo schermo del computer può causare affaticamento degli occhi, per non parlare del dolore al collo che può insorgere. È importante assicurarsi che il monitor sia posizionato di fronte e allineato alla tastiera; posizionarlo ad una distanza comoda per la visualizzazione, per molte persone è a circa un braccio di distanza. Se si usano monitor doppi dovrebbero avere le stesse dimensioni e altezza, posizionati frontalmente, con un leggera angolazione Per quanto riguarda l’altezza del sedile deve essere regolata dall’operatore affinché possa assumere la posizione corretta: gambe piegate a 90°, con i piedi ben appoggiati sul pavimento, braccia piegate a 90° e avambracci poggiati sulla scrivania per alleviare il carico sulla schiena. Il lavoratore deve essere sottoposto a visita di controllo per i rischi per vista e occhi e per l’apparato muscolo-scheletrico.

Formazione rischi lavoro da ufficio

Il corso “Formazione dei lavoratori” consente al datore di lavoro di assolvere gli obblighi previsti dal comma 1 dell’art. 36, 37 del D. Lgs. n. 81/2008, in materia di formazione dei propri lavoratori, ed è il primo passo del percorso formativo obbligatorio per i lavoratori. Promotergroup S.p.A. mette a disposizione del datore di lavoro consulenti esperti che aiuteranno a creare il documento di valutazione del rischio. Il consulente guida il datore di lavoro nell’individuazione delle misure generali e specifiche di protezione e prevenzione, come indicato dal D. Lgs. 81/2008. Promotergroup S.p.A. ha l’obiettivo di promuovere la cultura della prevenzione e della sicurezza sul lavoro.

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ITALIA ALLA QUARTA ONDATA COVID: GREEN PASS SENZA AUTHCODE

Novità per il green pass. Sarà possibile recuperarlo in autonomia dal sito DGC.

 

Aumentano i numeri del contagio Covid. L’indice RT è sopra il livello di guardia con un’incidenza che supera i 50 casi ogni 100mila abitanti e l’RT ospedaliero è in salita seppure ancora sotto il livello da zona gialla. Questo porta il Governo ad implementare Le Certificazioni Verdi con la possibilità di scaricare il Green Pass anche senza AUTHCODE ricevuto per email o tramite sms. Infatti la procedura prevede che se si è in possesso dei requisiti, la piattaforma nazionale genera il Green Pass e invia un codice ai recapiti mail personali o tramite sms, forniti quando si è proceduto alla vaccinazione, all'effettuazione del tampone o quando si è ottenuto il certificato di guarigione. Il codice, con i dati presenti sulla Tessera Sanitaria, dà la possibilità di ottenere il pass tramite il sito www.dgc.gov.it o sull'app Immuni. Molti sono stati i casi però di cittadini che non hanno ricevuto il codice tramite sms o email, o che semplicemente lo hanno smarrito riscontrando problemi nel download del Green Pass. Dal 30 luglio, il governo ha pensato di risolvere questo problema implementando la procedura e permettendo attraverso il sito www.dgc.gov.it di recuperare in autonomia il codice authcode e poi scaricare il Green pass dallo stesso sito con Tessera Sanitaria o dall'app Immuni. Sul sito messo a disposizione dal governo, è anche possibile ottenere il Green pass per gli utenti non iscritti al Sistema Sanitario Nazionale ma che sono stati vaccinati in Italia. Per farlo, è necessario inserire il codice fiscale o l'identificativo assegnato per accedere alla vaccinazione e la data dell'ultima somministrazione. Non è necessario l'authcode. Si attende comunque un nuovo decreto per estendere il certificato verde ai trasporti e affrontare il nodo scuola, con sullo sfondo l’ipotesi di obbligo vaccinale per i docenti. La cabina di regia sarà convocata martedì o mercoledì. La linea, in vista del decreto che dovrà essere approvato in settimana, sembra essere quella del green pass solo per navi, aerei e treni a lunga percorrenza. Anche se rimane da decidere la data in cui scatterà l’obbligo.

 

Giovedì, 29 Luglio 2021 08:27

EMPLOYEE BRANDING: ALESSANDRA SMERDELL

 

 

EMPLOYEE BRANDING: ALESSANDRA SMERDELL

 

Empatia, curiosità, tenacia e simpatia sono i tratti caratteristici di Alessandra Smerdell, Responsabile Tesoreria e Fatturazione Area Amministrazione. Il suo punto di forza è quello di non arrendersi mai e cercare sempre di affrontare ogni situazione con il sorriso.

Conosciamo meglio Alessandra

Alessandra arriva in Promotergroup S.p.A. nel febbraio del 2014. Spinta dalla voglia di iscriversi ad un corso di formazione scopre che l’azienda era in cerca di personale e decide di candidarsi; pochi giorni dopo viene convocata per effettuare un colloquio con il Presidente Gianni Polizzi e da lì inizia la sua nuova avventura.

La più grande passione di Alessandra è suo figlio. Ama la musica, il mare, i viaggi, le passeggiate, i pranzi in famiglia e le cene con gli amici. Quando può legge e rivede i film anche mille volte perché non ricorda mai il finale. Quando non vince la pigrizia, si dedica un po' anche al fitness.

Raccontaci un aneddoto, una vicenda in particolare, in merito al tuo legame con Promotergroup

“Al mio arrivo, ero un po' spaventata da questo mondo inesplorato, un lavoro completamente nuovo. Mi sentivo una pulce, ma i miei fantastici colleghi mi hanno subito fatto sentire parte del gruppo. Gianni Polizzi chiedeva spesso ai miei colleghi di stanza «Ma sta ragazza respira?» e per togliersi ogni dubbio, ma soprattutto per mettermi alla prova, mi affidava dei lavori impossibili da svolgere nel minor tempo possibile. Un grande Leader, ma soprattutto un grande motivatore.

La persona che più mi intimoriva, però, era la mia Responsabile di Area: Serena Morando, una ragazzina con la risposta sempre pronta e allo stesso tempo una Manager con la soluzione sempre in tasca. Era pure quella che, fra tutti, mi stava più sulle scatole. Oggi siamo una squadra, l'una al fianco dell'altra, condividiamo gioie e dolori e soprattutto la stessa passione che mettiamo nel portare avanti il nome di Promotergroup S.p.A. A Gianni e Serena devo tantissimo. Loro sono le due colonne portanti di questa azienda, i miei più grandi mentori, credono in me, c'è stima reciproca e soprattutto fiducia".

Come vedi il tuo rapporto con l’azienda?

Per Alessandra Promotergroup S.p.A. è come una seconda casa. Tante persone sotto lo stesso tetto che hanno imparato a conoscersi, accettarsi e volersi bene, e che lavorano insieme per un obiettivo comune. Promotergroup S.p.A. le ha permesso di crescere, maturare e allargare i suoi orizzonti e per questo anche Alessandra ogni giorno si impegna a trasmettere agli altri e a dare il suo contributo all’interno dell’azienda. Vive il suo lavoro come un gioco, non si annoia mai, ma lo svolge con serietà e dedizione. Si sente al sicuro, ma soprattutto realizzata e gratificata.

Quali sono i tuoi sogni/obiettivi futuri?

“Mi auguro di avere sempre nuovi obiettivi e di non fermarmi mai una volta raggiunti”.

Cambiamento

Cambiamento per Alessandra è sinonimo di sfida e Promotergroup S.p.A. è ogni giorno UN'INFINITA E CONTINUA SFIDA. Lo scorso anno ad Alessandra è stato assegnato il premio "CAMBIAMENTO". Quando è arrivata in azienda era poco più che una ragazzina e anche se già inserita nel mondo lavorativo da molto tempo non aveva mai lavorato in team e in particolare con professionisti del calibro di Promotergroup. Alessandra si è interfacciata con tantissime persone e aziende di ogni settore. Nel corso degli anni ha vissuto innumerevoli cambiamenti aziendali: nuove procedure, nuovi clienti e anche nuovi colleghi. Tutto questo l’ha portata ad avere una maggiore consapevolezza di se stessa, dei suoi limiti e degli obiettivi che può raggiungere, rafforzando aspetti come la curiosità, la capacità di adattamento, ma soprattutto la voglia di imparare, andare sempre avanti e arrivare sempre più in alto.

Ci racconti il progetto più sfidante a cui hai partecipato?

“Nei primi anni alla Promotergroup S.p.A., avevo avuto a che fare solo con carte e numeri. I contatti con l'esterno erano limitati e comunque sempre comodamente gestiti dalla mia postazione in ufficio. Nel momento in cui ho accettato la proposta di passare all'area Formazione Fondi Interprofessionali per il coordinamento dei progetti formativi, per me è iniziata una nuova vita. Ho iniziato a viaggiare, uscendo dalla mia comfort zone, ho visitato tantissime aziende sparse in tutta Italia, ho avuto contatti con enti pubblici e privati e con imprenditori e professionisti di ogni calibro. Non sempre è stato facile, ho incontrato non poche difficoltà, ma tutti gli sforzi sono serviti per raggiungere l'obiettivo principale: portare ogni singolo progetto alla completa realizzazione.

Ma la sfida più grande è stata il mio ritorno alle origini: il rientro in Amministrazione, di nuovo sommersa da carte e numeri, ma con un ruolo completamente diverso, insieme alle mie splendide compagne di viaggio”.

 

 

 

PREVENZIONE SICUREZZA LAVORO: RISCHIO UTILIZZO CARRI RACCOGLIFRUTTA

 

La macchina agricola raccoglifrutta si definisce come una piattaforma di lavoro semovente destinata ad operare su terreno naturale non coltivato o sconnesso, per spostare uno o più operatori alle posizioni di lavoro per effettuare la raccolta della frutta, il diradamento, la potatura, o altre operazioni relative alla manutenzione degli alberi da frutta dalla piattaforma di lavoro.

Rischi nell’utilizzo delle macchine agricole raccoglifrutta

Non sono pochi i rischi per gli operatori connessi all’impiego delle macchine agricole raccoglifrutta, chiamate anche carri raccoglifrutta, piattaforme di lavoro sempre più diffuse nel lavoro agricolo. Questa tipologia di macchinari hanno la necessità di avere requisiti di sicurezza chiari, uniformi e specifici in relazione soprattutto alle operazioni per le quali sono state progettate e all’ambiente in cui operano. In particolare si precisa che sono da considerarsi impianti speciali rientranti nel campo di applicazione del d.m. 4 marzo 1982 “le macchine agricole raccogli frutta ad azionamento motorizzato e a mano caratterizzati da:

  • piattaforme con portata utile superiore a 350 kg;
  • piattaforme a più piani di lavoro;
  • piattaforme aventi lunghezza superiore a 4 m”.

I pericoli più rilevanti nell’uso di queste macchine agricole sono:

  • Perdita di stabilità;
  • Cedimenti strutturali;
  • Caduta dell’alto;
  • Scivolamenti, urti e cadute durante la salita e la discesa dalle piattaforme di lavoro;
  • Schiacciamenti e/o cesoiamenti con organi in movimento.

Valutazione dei rischi

La valutazione dei rischi è un obbligo del Datore di lavoro che deve prevedere e dunque ridurre i pericoli che possono presentarsi. Nel parere tecnico del Coordinamento tecnico delle Regioni del 05/10/2017 viene ribadita l’importanza del rischio di ribaltamento connesso all’utilizzo di piattaforme di lavoro mobili ed elevabili e ciò “costituisce un fattore decisivo nell’inclusione di tali macchine fra il novero di quelle per le quali è necessaria una specifica abilitazione”.  Esistono dei requisiti tecnici specifici e misure di sicurezza per le piattaforme di lavoro semoventi fuoristrada destinate a operare nei frutteti, aventi le seguenti caratteristiche o prerogative:

  • altezza massima della macchina pari a 3 m
  • proiezione verticale del centro dell’area della piattaforma in tutte le sue configurazioni e alla massima inclinazione del telaio come specificato dal costruttore sempre all’interno delle linee di ribaltamento, destinate ad essere usate in agricoltura;
  • progettate per lavorare su terreni naturali non preparati e/o sconnessi;
  • progettate per spostare almeno due persone alle posizioni di lavoro in un frutteto per eseguire dalla piattaforma operazioni di raccolta della frutta, di diradamento, di potatura, o altre operazioni necessarie per il frutteto.

Formazione rischi lavoratori

La formazione assume un aspetto fondamentale in riferimento ai rischi legati all’utilizzo di macchine agricole e attrezzature. L’Accordo Stato-Regioni del 22/02/2012 individua le attrezzature da lavoro per le quali è richiesta una specifica formazione degli operatori e i carri raccogli frutta rientrano nella categoria della P.L.E. (piattaforme di lavoro mobili elevabili senza stabilizzatori). La formazione rientra negli obblighi di formazione ed addestramento, da parte del Datore di Lavoro, per i lavoratori che effettuano tali lavorazioni, utilizzando attrezzature specifiche per le quali è obbligatorio, appunto, l'addestramento, nonché dispositivi di protezione individuale. Gli obblighi di formazione ed addestramento sono definiti dal D. Lgs. 81/08, agli art.36 (informazione dei lavoratori), 37 (formazione dei lavoratori) ed in maniera specifica per i punti descritti sopra agli art. 73 (informazione, formazione, addestramento per utilizzo attrezzature da lavoro) e 77, in part. comma 4 lett. h (obblighi del Datore di Lavoro relativamente all'uso dei dpi).

Il Corso P.L.E. - Piattaforme di lavoro mobili elevabili senza stabilizzatori ha una durata di 8 ore e prevede il rilascio del patentino P.L.E. per piattaforme elevabili valido in tutta Italia.

 

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Martedì, 27 Luglio 2021 10:46

NUOVO DECRETO COVID: GREEN PASS OBBLIGATORIO

 

NUOVO DECRETO COVID: GREEN PASS OBBLIGATORIO

Dal 6 agosto green pass obbligatorio per ristoranti al chiuso, palestre, cinema. Restano chiuse le discoteche.

 

Approvato il nuovo Decreto legge Covid che ha prorogato lo stato di emergenza in scadenza il 31 luglio, al 31 dicembre 2021.Dal 6 agosto ci sarà l’obbligo del green pass per l’accesso a diverse attività: consumazioni al tavolo al chiuso in ristoranti e bar, dove non sarà invece necessario per il servizio al bancone, spettacoli all’aperto, eventi e competizioni sportivi, musei e luoghi della cultura, centri termali, piscine, palestre, parchi tematici e di divertimento, fiere, congressi e concorsi. Il green pass si ottiene con la prima dose di vaccino, con tampone rapido fatto nelle 48 ore precedenti. Per chi sia guarito dal Covid è in vigore per sei mesi dopo la guarigione. Altro punto messo in evidenza dal Decreto riguarda i parametri di rischio per l’ingresso delle Regioni dalla zona bianca alle fasce con più restrizioni. Resta di 50 per 100mila abitanti l'incidenza per passare dalla zona bianca alla zona gialla ma adesso saranno determinanti anche gli indicatori ospedalieri cioè l'occupazione delle terapie intensive e delle aree mediche.

Quelli per entrare nella zona di rischio gialla sono fissati rispettivamente al 10% per le terapie intensive e al 15% per le ospedalizzazioni; 20% e 30% per entrare in zona arancione e 30% e 40% per le zone rosse (percentuale che resta invariata rispetto ai precedenti parametri). Sono esclusi dal Green pass i centri educativi per l'infanzia, i centri estivi e le relative attività di ristorazione. Le discoteche rimangono chiuse ma sono in arrivo 20 milioni di rimborsi. Per chi viola le regole c'è una sanzione da 400 a 1000 euro sia a carico dell'esercente sia dell'utente. Se le violazioni si ripetono in 3 giorni diversi, l'esercizio potrebbe essere chiuso da 1 a 10 giorni. La quarantena sarà ridotta per chi ha il Green pass si abbrevia a 7 giorni, se un vaccinato entra in contatto con un positivo e ha il certificato verde dovrà stare in isolamento un tempo minore. Sulla scuola Draghi ha aggiunto che si farà tutto quello che si dovrà fare per assicurare l'obiettivo di far andare gli studenti in presenza all'inizio del nuovo anno scolastico. Sul tema del Green pass sul posto di lavoro invece ha detto: "È questione complessa e da discutere con i sindacati".

 

 

 

Giovedì, 22 Luglio 2021 13:16

EMPLOYEE BRANDING: GAETANO POLIZZI

 

 

EMPLOYEE BRANDING: GAETANO POLIZZI

 

Capacità di adattamento, ottimismo, educazione, disponibilità: questi i tratti caratteristici di Gaetano Polizzi, Commerciale dell’Area Sicilia e membro del Team Management.

Conosciamo meglio Gaetano

Gaetano ha sempre lavorato nell’azienda agricola di famiglia, con dedizione e sacrificio ricevendo anche belle soddisfazioni, ma tutte le cose hanno un inizio e una fine. Ad un certo punto della sua vita la voglia di cambiamento lo spinge a ricominciare e aiutato in primis dal fratello Gianni Polizzi, che ha sempre creduto in lui e nelle sue potenzialità, e dai suoi genitori e dalla moglie che hanno contribuito aiutandolo a terminare gli studi, al fine di poter attuare il cambiamento auspicato. Alla fine degli studi, Gianni Polizzi gli propone di iniziare ad avvicinarsi al mondo Promotergroup S.p.A. e a quello che offre alle imprese. Così nel giugno 2008 Gaetano inizia la sua nuova avventura, partendo dal basso, in modo da conoscere a 360° i servizi offerti. Inizia anni di formazione in diversi settori e con professionisti senior, cercando di imparare il più possibile nel minor tempo. Nel nostro settore non bisogna mai smettere di studiare, perché gli adempimenti che giornalmente si presentano sono tanti, e come dice il Presidente Gianni Polizzi, “Solo se sei il primo nelle cose sei il migliore”: questo è diventato il motto del Team Promotergroup S.p.A. Essere i primi implica tanto studio, curiosità, voglia e dedizione, proporre sempre cose nuove al cliente al fine di soddisfare tutte le sue esigenze. Il punto di forza di Gaetano è vedere il bicchiere sempre mezzo pieno cercando di far sentire ogni cliente a proprio agio mostrando gentilezza e disponibilità. Le passioni di Gaetano sono il calcio e passare del tempo insieme alla famiglia.

Raccontaci un aneddoto, una vicenda in particolare, in merito al tuo legame con Promotergroup

“Il mio legame con Promotergroup nasce fin da subito essendoci un legame affettivo. La vicenda che voglio raccontare è la svolta della mia mansione all'interno della società. Dopo diversi anni di affiancamento a dei professionisti senior e di diversi settori della società, la Promotergroup incaricò una società di Bologna (OSM), che ci fecero compilare dei questionari su vari argomenti, dai quali sarebbe emerso il profilo professionale migliore per ognuno di noi, dandoci cosi l'input di capire dove potevamo essere più efficienti e quale sarebbe stata la mansione più adatta a noi.”

Come vedi il tuo rapporto con l’azienda?

“Il mio rapporto con l'azienda lo reputo assolutamente ottimo. Penso di dare sempre il massimo dell'impegno e della dedizione per quello in cui credo, che mi stimola e che mi rende felice e soddisfatto quando la sera torno a casa.”

Quali sono i tuoi sogni/obiettivi futuri?

“I miei sogni sono: vedere la Promotergroup S.p.A. quotata in borsa e aiutarla a diventare la prima società di servizi in Italia. I miei obiettivi futuri sono: imparare sempre cose nuove nei diversi settori ed essere sempre più preparato e pronto per affrontare qualsiasi cosa mi si presenti lungo questo percorso.”

Cambiamento

Per Gaetano la parola cambiamento significa adattarsi, abituarsi, adeguarsi, guardare avanti con prospettive di miglioramento. Promotergroup S.p.A. gli ha cambiato la vita in meglio, sia a livello personale che professionale, con i colleghi, amici, e infine clienti. Gaetano non riuscirebbe più a vedersi in nessun altro posto diverso dal mondo Promotergroup S.p.A. di cui oggi fa parte.

Ci racconti il progetto più sfidante a cui hai partecipato?

“Il progetto più sfidante a cui ho partecipato è stato quando diversi anni fa abbiamo presentato dei voucher e dei kit sicurezza per centinaia di aziende agricole. Il tutto è avvenuto durante le festività pasquali in quanto la scadenza di presentazione sarebbe stata solo qualche giorno dopo. Ovviamente la cosa più impegnativa è stata convincere i produttori a recarsi in ufficio, in giorni festivi, a firmare le varie documentazioni necessarie per la presentazione. Morale della favola: tutto il lavoro è stato inutile. Ricordo ancora come se fosse ieri quando l'organismo di valutazione non ha accettato il nostro progetto in quanto non hanno creduto al fatto che avessimo lavorato anche durante i giorni festivi. A quanto pare dall’organismo non conoscono le abitudini lavorative agricole del sud che non si fermano neanche nei giorni festivi”.

 

 

 

PREVENZIONE SICUREZZA LAVORO: RISCHIO MICROCLIMA NEI LUOGHI DI LAVORO

 

Per microclima si intendono rischi di tipo fisico che possono verificarsi nell’ambiente di lavoro; infatti il microclima è l’insieme dei fattori fisici ambientali che insieme ad alcuni parametri, quali attività metabolica correlata al compito lavorativo, la resistenza termica del vestiario determinata dalle caratteristiche dell’abbigliamento indossato, condizionano gli scambi termici tra ambiente e lavoratori.

 Cos’è il Rischio Microclima

Il Rischio Microclima è un rischio di tipo fisico associato alle condizioni microclimatiche spesso sottovalutate se non addirittura ignorate (livelli di temperatura, umidità, correnti e sbalzi d’aria). Un forte stress termico così come esposizioni prolungate a temperature non adeguate o a correnti d’aria dirette, possono provocare malesseri fisici a carico dell’apparato respiratorio, muscolo scheletrico, gastrointestinale, fino ad arrivare in casi estremi a colpi di calore o di freddo, nonché sull’economia aziendale.

In base alle condizioni microclimatiche gli ambienti di lavoro si distinguono in:

  • ambienti moderati in cui si possono raggiungere condizioni di comfort (anche attraverso il contributo di impianti di condizionamento)
  • ambienti severi caldi/freddi in cui tali condizioni non possono essere garantite e pertanto ci si deve preoccupare di assicurare la salute e la sicurezza del lavoratore.

In tali ambienti, così come negli ambienti moderati in condizioni esterne agli intervalli di applicabilità degli  indici PMV/PPD, sarà necessario tenere conto dei rischi legati all’esposizione di soggetti sensibili,  caratterizzati da una alterata capacità di termoregolazione fisiologica, come avviene ad esempio nelle donne durante la gravidanza, o indotta da patologie preesistenti che possono alterare la percezione termica, quali ad esempio patologie dell’apparato cardiocircolatorio o del sistema endocrino, che richiedano trattamento con farmaci che influiscono sul sistema di termoregolazione.

Valutazione Rischio Microclima

La vasta eterogeneità degli ambienti lavorativi e delle molteplici attività che in questi si possono eseguire, non consente di indicare delle linee guida precise e standardizzate, applicabili in forma generale a tutti i luoghi di lavoro. Si pensi per esempio, ad addetti dell’industria alimentare che eseguono attività in cui vengono utilizzate celle frigorifere per la conservazione dei prodotti o attività industriali all’interno della quale il livello di temperature è elevato a causa dei macchinari che producono calore. In queste situazioni il datore di lavoro dovrà eseguire un’attenta valutazione dei rischi correlati a esposizione a temperature disagevoli, o a improvvisi sbalzi termici, sfruttando tutti le misure tecniche, organizzative e procedurali volte a garantire prevenzione (ove possibile) e protezione dal rischio. Il datore di lavoro ha l’obbligo di effettuare una corretta valutazione dei rischi che tenga conto dei singoli ambienti ed esigenze lavorative. Una componente importante da considerare in fase di valutazione dei rischi da inadeguato microclima, è quella poi dell’affollamento del luogo di lavoro in cui è necessario effettuare adeguati ricambi d’aria al fine di evitare rischi diretti di natura microclimatica sia rischi indiretti come stress da affollamento, sensazione di mancanza d’aria, rischio biologico da trasmissione interpersonale, rischio da rumore.

 Formazione Rischio Microclima nei luoghi di lavoro

L’attività di formazione e informazione rappresenta un’efficace strumento di prevenzione negli ambienti di lavoro. È noto come la consapevolezza e conoscenza sulla presenza e natura dei fattori di rischio, contribuisce concretamente al contenimento e riduzione dell’esposizione dei lavoratori. Il D.Lgs. 81/2008 attribuisce infatti fondamentale importanza alla formazione di tutte le figure che a vario titolo sono coinvolte nel processo di gestione aziendale della sicurezza, disciplinando tale attività in maniera precisa e articolata.

Il corso “Formazione dei lavoratori” consente al datore di lavoro di assolvere gli obblighi previsti dal comma 1 dell’art. 36, 37 del D.Lgs. n. 81/2008, in materia di formazione dei propri lavoratori, ed è il primo passo del percorso formativo obbligatorio per i lavoratori. Promotergroup S.p.A. mette a disposizione del datore di lavoro consulenti esperti che aiuteranno a creare il documento di valutazione del rischio. Il consulente guida il datore di lavoro nell’individuazione delle misure generali e specifiche di protezione e prevenzione, come indicato dal D. Lgs. 81/2008.

 

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