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In arrivo i fondi a sostegno dei servizi di consulenza in agricoltura con la sottomisura PSR 2.1.

La PROMOTERGROUP S.p.A., nell’ambito della Sottomisura 2.1, è stata riconosciuta quale Organismo di Consulenza accreditato dalla Regione Sicilia per l’erogazione dei servizi di consulenza di base o avanzata a favore delle Imprese delle aree rurali. Finalità della misura è accompagnare il processo di innovazione verso un’economia rurale più sostenibile, più competitiva, meno impattante sui territori e con maggiori capacità di adattamento e resilienza ai cambiamenti climatici, maggiormente in grado di gestire efficacemente la biodiversità; il tutto attraverso l’impegno ed il supporto dei tecnici e professionisti specializzati PROMOTERGROUP S.p.A.

PROMOTERGROUP S.p.A. è a disposizione delle aziende interessate per valutare la partecipazione al bando.

DESTINATARI

I destinatari della Misura sono i soggetti finali a cui è rivolto il servizio di consulenza, ed in particolare, devono avere sede legale e/o almeno una sede operativa/unità locale in Sicilia, come risultante dal fascicolo aziendale e/o da visura camerale, e appartenere ad una alle seguenti categorie:

  • imprenditori agricoli, singoli e associati, iscritti al registro delle imprese, dotati di partita IVA e in possesso del requisito di “agricoltori attivi” ai sensi dell’art. 9 del Regolamento 1307/2013;
  • titolari di imprese forestali, singoli e associati, iscritti al registro delle imprese e che abbiano una attività principale o secondaria con codice ATECO che inizi con 02;
  • Titolari di PMI, appartenenti alle categorie di attività cui al paragrafo 10, insediate nelle zone rurali ed iscritte al registro delle imprese;
  • Enti gestori del territorio rappresentati da Comuni, Unioni di Comuni, Enti Parco ed altri eventuali Enti pubblici gestori di aree forestali.

L’accesso ai servizi di consulenza è volontario. La prestazione di ciascun servizio di consulenza deve essere preceduta dalla sottoscrizione di un Protocollo di consulenza da parte del beneficiario/fornitore del servizio e del destinatario finale che ha aderito alla proposta di consulenza, Sono esclusi dal sostegno i destinatari finali che si trovano in situazione di difficoltà La priorità del servizio di consulenza va data ai beneficiari delle misure 3, 4, 5, 6, 8, 10, 11, 13, 15 e 16 del PSR 2014/20. Ciascun destinatario non può aderire a più progetti di consulenza, pena l’esclusione da ogni beneficio e la conseguente riduzione del sostegno concesso agli Organismi di Consulenza titolari dei progetti di consulenza cui lo stesso destinatario ha aderito.

INTERVENTI ED IMPORTI AMMISSIBILI

Il sostegno è concesso sotto forma di contributo in conto capitale pari al 100% delle spese ammesse e realizzate. Il costo massimo delle consulenze di base e/o specialistiche erogate ad ogni singola impresa non può superare il valore di 1.500,00 euro.

Le consulenze erogabili possono riguardare i seguenti ambiti:

a) gli obblighi a livello di azienda risultanti dai criteri di gestione obbligatori e dalle norme per il mantenimento del terreno in buone condizioni agronomiche e ambientali,

b) le pratiche agricole benefiche per il clima e l’ambiente

c) misure a livello di azienda previste dai programmi di sviluppo rurale volte all'ammodernamento aziendale, al perseguimento della competitività, all’integrazione di filiera, compreso lo sviluppo di filiere corte, all’innovazione e all’orientamento al mercato nonché alla promozione dell’imprenditorialità;

d) i requisiti a livello di beneficiari adottati dagli Stati membri per attuare l'art.11, paragrafo 3, della direttiva 2000/60/CE;

e) i requisiti a livello di beneficiari adottati dagli Stati membri per attuare l’art. 55 del regolamento (CE) n. 1107/2009, in particolare l’obbligo di cui all’art. 14 della direttiva 2009/128/CE;

f) le norme di sicurezza sul lavoro e le norme di sicurezza connesse all’azienda agricola;

g) la consulenza specifica per agricoltori che si insediano per la prima volta;

h) la promozione delle conversioni aziendali e la diversificazione della loro attività economica;

i) la gestione del rischio e l’introduzione di idonee misure preventive contro i disastri naturali, gli eventi catastrofici e le malattie degli animali e delle piante;

j) i requisiti minimi previsti dalla normativa nazionale, indicati all’art. 28, paragrafo 3, e all’art. 29, paragrafo 2, del regolamento (UE) n. 1305/2013;

k) le informazioni relative alla mitigazione dei cambiamenti climatici e all’adattamento ai medesimi, alla biodiversità e alla protezione delle acque di cui all’allegato I del regolamento (UE) n. 1306/2013;

l) le misure rivolte al benessere e alla biodiversità animale;

m) i profili sanitari delle pratiche zootecniche;

n) l'innovazione tecnologica ed informatica, l'agricoltura di precisione e il trasferimento di conoscenza dal campo della ricerca al settore primario.

COME PARTECIPARE

Le domande di sostegno relative alla presente procedura, saranno prese in carico e seguite in tutto l’iter previsto, dalla PROMOTERGROUP S.p.A.

SCADENZA BANDO: 23 agosto 2021

Per maggiori informazioni potete contattarci allo 0932/862613, inviando una mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o su https://www.promotergroup.eu/index.php/contattaci

 

Per prendere visione del bando e degli allegati:

https://www.psrsicilia.it/wp-content/uploads/2021/06/DDG-n-2263-del-17_06_2021-decreto-approvazione-Bando-2-1-e-allegati-nuovo.pdf

 

 

Economia, PROMOTERGROUP S.p.A., azienda ragusana insignita del premio  “Eccellenza dell’Anno” assegnato da “Le Fonti Awards”

 

La Promotergroup S.p.A ha ricevuto il premio  “Eccellenza dell’Anno” per la categoria Consulenza e Leadership – Sicurezza sul Lavoro, assegnato da “Le Fonti Awards” che, ogni anno, consacra le eccellenze del mondo imprenditoriale legale e professionale. Promotergroup S.p.A. è un’azienda con oltre 15 anni di esperienza: nata nel 2003, oggi conta 6 sedi su tutto il territorio nazionale, più di 50 dipendenti, oltre 30 collaboratori ed ha più di mille clienti. Nella rete di partners e società partecipate anche Enti di formazione, un’Agenzia per il Lavoro e una società di comunicazione.

Di rilievo la motivazione del Premio assegnato a Promotergroup S.p.A. che si è contraddistinta “per essere un punto di riferimento nella consulenza aziendale su organizzazione e sviluppo, qualità, sicurezza, formazione”. La cerimonia di premiazione si è tenuta in una delle location di maggior fascino e prestigio a Milano, il Museo Diocesano. Il premio è stato ritirato dal Presidente Dott. Gianni Polizzi. Presenti anche l’Amministratore delegato, Serena Morando e i soci Davide Ciravolo, Danilo Diquattro, Gaetano Polizzi, Veronica Tuccio.

Le Fonti Awards, giunto all’undicesima edizione, è una delle manifestazioni di maggiore rilievo del mondo imprenditoriale internazionale e celebra le migliori realtà imprenditoriali del territorio nazionale. ha celebrato quelle realtà che, nonostante la pandemia e la conseguente crisi economica, hanno affrontato l’ultimo anno con grande professionalità mantenendo alti livelli di eccellenza nei rispettivi ambiti di competenza e investendo in settori particolarmente strategici e innovativi. Le nomination sono stabilite da un parterre di giornalisti di stampa specializzata (redazione TV, redazione riviste e redazione online) e dalla “Business community” di “Le Fonti”, di cui fanno parte imprenditori, manager e professionisti, dove confluiscono rappresentanti del mondo imprenditoriale e della finanza, unica community in Italia basata sul business. Promotergroup S.p.A. è la prima ragusana ad aver ricevuto ben due nomination, sia come azienda del settore consulenze e leadership, sia per il settore MD (MANAGING DIRECTOR) per il presidente Gianni Polizzi.

La serata si è aperta con il Ceo Summit dal titolo “Le eccellenze raccontano la ripartenza. Casi di successo per un nuovo rinascimento italiano” che ha visto la partecipazione dei migliori imprenditori italiani che si sono confrontati sulle tematiche riguardanti la realtà imprenditoriale italiana nell’anno della pandemia: i CEO hanno potuto spiegare come hanno affrontato l’ultimo anno di attività, le difficoltà, gli ostacoli, come hanno resistito alla crisi e posto le basi per la ripartenza. Tra i moderatori della manifestazione Manuela Donghi (Head of television channel Le Fonti TV). La consegna degli awards è avvenuta di fronte alla consueta platea di CEO e top executives delle imprese di settore. Nella categoria “Consulenza e leadership – Sicurezza sul Lavoro”, Promotergroup S.p.A. ha vinto per la grande professionalità e per gli elevati livelli di eccellenza.

“Siamo orgogliosi e felici di questo risultato – ha detto il Presidente Gianni Polizzi – è la dimostrazione che un’azienda giovane, con grandi professionalità e competenze, che ha saputo guardare al territorio ed alle sue potenzialità, ponendosi al servizio dell’economia locale per puntare ad una crescita collettiva del paese, può centrare grandi obiettivi. È un grande orgoglio ed uno stimolo a migliorare, a crescere e ad espanderci sempre di più. Il merito e la dedica per questo riconoscimento vanno a tutti i nostri fedeli clienti e al nostro Team. E un grazie va a Le Fonti.tv per questa iniziativa e per il riconoscimento che ha voluto tributarci”.

 

 

PREVENZIONE SICUREZZA LAVORO: RISCHIO CADUTA DALL’ALTO E FATTORI DI RISCHIO

 

L'esistenza di postazioni di lavoro che possono esporre al rischio di caduta dall’alto impone l’adozione preventiva di misure preventive di protezione sino a quando le lavorazioni non siano cessate.

Cos’è il Rischio caduta dall’alto

Ci si è sempre chiesti cosa si deve intendere per caduta dall’alto, come definire l’”alto” ed a partire da quale altezza è necessario proteggersi dalla caduta dall’alto. Il rischio di caduta dall’alto rappresenta una percentuale altissima di infortuni, soprattutto mortali, sui luoghi di lavoro. Questo rischio, che raggiunge il suo massimo nei cantieri temporanei e mobili, dove le lavorazioni in altezza vengono svolte quotidianamente, interessa tutte le attività lavorative che espongono i lavoratori a rischi di caduta da un’altezza superiore a 2 metri, in particolare i manutentori di fabbricati e/o di impianti. I cantieri in cui siano adibite attività che prevedano lavori in quota devono essere provvisti di idonee recinzioni per impedire l’accesso ad estranei e il transito sotto ponti sospesi, scale ed aree simili, deve essere impedito mediante barriere. Eventi accidentali, come la perdita di equilibrio, possono portare a conseguenze davvero gravi se non sono state messe in atto le necessarie misure di sicurezza. Il rischio di caduta dall’alto non riguarda solamente la caduta di persone ma anche di cose.

Valutazione dei rischi caduta dall’alto e Fattori di rischio

È fondamentale analizzare le criticità incidenti sulla sicurezza di un processo edilizio, già a partire dalle prime fasi progettuali al fine di prevenire l’accadimento di potenziali eventi dannosi attraverso la progettazione. Le problematiche inerenti la progettazione e realizzazione di sistemi di prevenzione/protezione contro la caduta dall’altro “in un cantiere temporaneo e mobile o nel corso della vita utile di un edificio nascono dalla sottovalutazione di una serie di criticità”. Ad esempio “una errata valutazione del rischio in fase di progettazione e la mancanza di percezione del medesimo in fase di realizzazione da parte degli operatori. Ed è dunque necessario per la tutela della sicurezza di chi opera in copertura “che i diversi e molteplici attori che fanno parte del processo decisionale seguano, ciascuno per la parte di propria competenza, il corretto iter procedurale”.

Per analizzare i fattori di rischio emersi dall’analisi delle dinamiche infortunistiche, sono stati esaminati in dettaglio oltre 160 casi di caduta dall’alto dell’archivio Infor.MO per gli anni 2009 - 2010. Da tale analisi, risultano sei principali sottocategorie di caduta dall’alto:

■ caduta per sfondamento di copertura (23,2%);

■ caduta da scala portatile (17,3%);

■ caduta da parte fissa di edificio (12,5%);

■ caduta da ponteggi, impalcature fisse (10,1%);

■ caduta all’interno di varco (10,1%);

■ caduta da mezzi di sollevamento o per lavori in quota.

 

La somma degli incidenti rientranti nelle citate categorie rappresenta circa l’81% della totalità delle cadute dall’alto dell’infortunato. Al fine di prevenire e ridurre le cadute dall’alto il datore di lavoro ha l’obbligo di fornire i dispositivi di protezioni individuale (DPI) anticaduta, che possono essere costituiti da:

■ imbracatura del corpo;

■ connettore;

■ cordino;

■ assorbitore di energia;

■ dispositivi retrattili;

■ guide o linee vita flessibili;

■ guide o linee vita rigide;

■ dispositivo di ancoraggio.

Formazione rischi caduta dall’alto

La formazione assume un aspetto fondamentale in riferimento ai rischi di caduta dall’alto, in particolare per gli elementi che costituiscono il corretto impiego dei Dispositivi di Protezione Individuali, che devono essere obbligatoriamente utilizzati qualora non sia stato possibile per motivi tecnici adottare idonee misure di protezione collettiva.

Il corso “Lavori in Quota” ha una durata di 6 ore e viene svolto in aula. Si rivolge agli addetti al montaggio e smontaggio di ponteggi soggetti agli obblighi di tipo formativo. Il corso in oggetto rientra negli obblighi di formazione ed addestramento, da parte del Datore di Lavoro, per i lavoratori che effettuano tali lavorazioni, utilizzando attrezzature specifiche (ad esempio PLE, Trabattelli, Ponteggi) per le quali è obbligatorio, appunto, l'addestramento, nonché dispositivi di protezione individuale di III categoria (quali Imbracature, Sistemi di ritenuta, ecc.), per i quali è parimenti prevista una formazione ed addestramento specifici in relazione al loro utilizzo. Gli obblighi di formazione ed addestramento sono definiti dal D. Lgs. 81/08, agli art.36 (informazione dei lavoratori), 37 (formazione dei lavoratori) ed in maniera specifica per i punti descritti sopra agli art. 73 (informazione, formazione, addestramento per utilizzo attrezzature da lavoro) e 77, in part. comma 4 lett. h (obblighi del Datore di Lavoro relativamente all'uso dei dpi). Chi non adempie agli obblighi previsti per legge rischia l'arresto da 2 a 4 mesi e con l'ammenda da 1000 a 4800 euro.

 

Contattaci allo 0932/862613, inviando una mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o su https://www.promotergroup.eu/index.php/contattaci

Giovedì, 08 Luglio 2021 13:33

EMPLOYEE BRANDING: EMILIO MARCINNÓ

 

 

EMPLOYEE BRANDING: EMILIO MARCINNÓ

Intraprendenza, affidabilità, creatività e versatilità sono i tratti caratteristici di Emilio Marcinnò, Area Finanza & Sviluppo d'impresa e Supporto alle P.A. Il suo essere ambizioso, empatico e collaborativo lo ha portato a diventare Responsabile ufficio gare e controllo di produzione.

Conosciamo meglio Emilio

Emilio arriva in Promotergroup S.p.A. nel febbraio 2013, tramite una referenza, a pochi mesi dal conseguimento dell'abilitazione alla libera professione di geometra. Tutto nasce da un colloquio sostenuto alla fine di gennaio 2013, dove in quell'occasione ha avuto l'opportunità di conoscere Serena Morando e Danilo Diquattro, che gli hanno parlato della realtà Promotergroup. Inizia nell'immediato un periodo di collaborazione come tirocinante della durata di 6 mesi. Da allora sono passati più di 8 anni... Emilio è un grande appassionato di design ed architettura. Tale passione nasce dalla possibilità di esprimere la propria creatività con uno sguardo aperto che sappia far dialogare la diversità per creare qualcosa di completamente nuovo, senza però cancellare l’identità del passato. Segue anche lo sport in particolare il calcio e la Formula 1.

 Raccontaci un aneddoto, una vicenda in particolare, in merito al tuo legame con Promotergroup

“Un aneddoto che mi lega a Promotergroup S.p.A. è legato allo scorso meeting aziendale di dicembre 2020, evento che premia le performance aziendali dei dipendenti. Nel corso del meeting mi è stato riconosciuto il premio "Maturità"; indelebile il ricordo delle parole del Presidente Gianni Polizzi ...te lo sei meritato... Tale riconoscimento ha assunto per me un valore particolarmente significativo, in quanto il premio è arrivato al culmine di un percorso che mi ha visto creare da zero il settore gare d'appalto, con annessi alti e bassi, e contestualmente mi ha visto rivestire il ruolo di responsabile controllo e produzione per il settore consulenza. La vicinanza della direzione ed il riconoscimento per il lavoro profuso, mi rende orgoglioso di far parte di questa grande realtà e funge da stimolo per un miglioramento continuo”.

Come vedi il tuo rapporto con l’azienda?

Per Emilio Promotergroup S.p.A. è senso di appartenenza, famiglia, lealtà, d'altronde 8 anni all’interno di questo contesto aziendale gli hanno permesso di crescere personalmente e professionalmente. Emilio infatti entra in Promotergroup S.p.A. che era poco più che ventunenne.  L'azienda pone massima attenzione alla valorizzazione delle risorse umane aumentando quotidianamente il livello di coinvolgimento, impegno e performance atti al raggiungimento di obiettivi prefissati. Emilio è orgoglioso di far parte di questa grande famiglia!

Quali sono i tuoi sogni/obiettivi futuri?

“L'obiettivo primario è quello di sviluppare il settore gare d'appalto, facendo sì che lo stesso sia strumento principale di acquisizione delle commesse di lavoro. Contestualmente consolidare sempre più il ruolo di responsabile controllo di produzione, al fine di contribuire alla crescita professionale del settore consulenza”.

Cambiamento

"...iniziare un nuovo cammino spaventa. Ma dopo ogni passo che percorriamo ci rendiamo conto di come era pericoloso rimanere fermi”. (Roberto Benigni)

Negli ultimi anni il cambiamento è diventato l’elemento che maggiormente contraddistingue la società moderna e può rappresentare paura e inquietudine perché ci costringe ad abbandonare la nostra routine, ma altro non è che l'opportunità di una crescita costante e l'acquisizione di nuove competenze. Promotergroup S.p.A. per Emilio è l'ambiente perfetto, che in questi anni, più volte gli ha dato l’opportunità di mettersi in discussione, permettendogli di accrescere e sviluppare competenze di carattere sia personale che professionale.

Ci racconti il progetto più sfidante a cui hai partecipato?

“Il progetto più sfidante a cui ho partecipato è senz'altro la creazione da zero dell'ufficio gare appalti. Il mondo degli appalti è un settore complesso ed articolato ed ha rappresentato per me una vera a propria sfida: il percorso impervio, fatto di alti e bassi, di errori importanti ed evitabili, ma nonostante ciò sono riuscito nell'impresa. Ad oggi e a distanza di due anni il settore è cresciuto in maniera costante”.

 

 

PREVENZIONE SICUREZZA LAVORO: RISCHI ATMOSFERA ESPLOSIVA

 

Per "Atmosfera esplosiva" si intende una miscela con l'aria, a condizioni atmosferiche, di sostanze infiammabili allo stato di gas, vapori, nebbie o polveri in cui, dopo accensione, la combustione si propaga nell’insieme della miscela incombusta. Sono state create apposite norme inerenti i rischi di atmosfere esplosive nei luoghi di lavoro. Tutto questo rientra nella disciplina della protezione da atmosfere esplosive ed è stato inserito nel D.Lgs. 81/2008.

Cos’è il Rischio Esplosione

Il Rischio Esplosione è normalmente associato ad un potenziale danno di elevata magnitudo: le esplosioni determinano tipicamente gravi danni alle strutture e infortuni gravi e anche mortali per i lavoratori.

Alcuni esempi di attività potenzialmente soggette al rischio esplosione sono:

- Alimentari: stoccaggio e lavorazione di cereali, farine, zucchero

- Industria tessile: filatura

- Falegnamerie, lavorazione del legno

- Industria chimica e petrolifera

- Industria farmaceutica

- Industria metallurgica

- Stoccaggi di carburante gassoso, liquido, solido. Depositi di gas naturale o di GPL

- Impianti di compressione o decompressione di gas combustibili

- Produzione e stoccaggio di vernici, smalti, coloranti

- Carrozzerie

- Distillerie, produzione di alcolici

- Produzione di profumi

 

Valutazione dei rischi da atmosfera esplosiva

In base all’obbligo di compiere la valutazione dei rischi, sul datore di lavoro ricade la responsabilità di redigere un documento contenente la dotazione di misure tecniche ed organizzative idonee a prevenire l’eventuale formazione di atmosfere esplosive. Ha l’obbligo di adottare, sulla base della valutazione dei rischi, le misure tecniche e organizzative adeguate alla natura dell'attività svolta. La sicurezza contro un’esplosione “può essere definibile in maniera semplicistica come la probabilità che l’esplosione non avvenga”. Tuttavia tale probabilità “non è mai pari a 0 in quanto, se presenti sostanze infiammabili e/o polveri combustibili, si può sempre verificare un’atmosfera esplosiva e si può sempre avere una sorgente d’innesco”. Dunque, partendo da queste premesse, è un luogo è “sicuro” nei confronti delle esplosioni quando la probabilità che avvenga un’esplosione in quel dato luogo è ritenuta trascurabile.

Qualora l’attività non consente di prevenire la formazione di atmosfere esplosive, il datore di lavoro deve:

  1. a) evitare l'accensione di atmosfere esplosive;
  2. b) attenuare gli effetti pregiudizievoli di un'esplosione.

Formazione rischi da atmosfera esplosiva

Il datore di lavoro ha anche il compito di predisporre innanzitutto opportune attività formative e addestrative per i dipendenti, e poi deve fornire ad essi delle dotazioni e degli indumenti con proprietà antistatiche. Nell'ambito degli obblighi di cui agli articoli 36 e 37, il datore di lavoro provvede affinché i lavoratori esposti a rischi derivanti da atmosfera esplosiva sul luogo di lavoro e i loro rappresentanti vengano informati e formati in relazione al risultato della valutazione dei rischi con particolare riguardo.

Contattaci allo 0932/862613, inviando una mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o su https://www.promotergroup.eu/index.php/contattaci

 

ADDIO ALLA PLASTICA MONOUSO: AL BANDO GLI OGGETTI DI PLASTICA MONOUSO PIÙ INQUINANTI

Dal 3 luglio 2021 entra in vigore la direttiva europea che mette al bando una serie di oggetti di plastica monouso, i più inquinanti, fra i quali piatti, posate e cannucce.

 

Il 3 luglio è entrata in vigore la Direttiva europea SUP (Single Use Plastic), approvata nel 2019 e recepita dall'Italia con legge nazionale nell'aprile scorso. Posate, piatti, cannucce, mescolatori, bastoncini cotonati, aste dei palloncini e contenitori per alimenti e bevande in polistirolo dal 3 luglio sono vietate in Europa. Non è più possibile produrli e commercializzarli. I negozi potranno ancora venderli fino ad esaurimento scorte, poi saranno proibiti. Questi prodotti insieme agli attrezzi da pesca, costituiscono il 70% circa dei rifiuti marini e sono molto spesso ritrovati sulle spiagge europee. Restano fuori tanti altri prodotti di uso quotidiano, considerati più difficili da sostituire nell’immediato. È il caso, per esempio, delle bottiglie, dei flaconi dei detersivi, delle scatolette, delle buste per i cibi. Diverso il discorso per uno degli oggetti di plastica più diffuso: i bicchieri. In questo caso è prevista solamente la riduzione del suo consumo, ma non il bando come avviene, per esempio, per piatti e posate.

Secondo lo studio "The Mediterranean: Mare plasticum" dell'International Union for Conservation of Nature and Natural Resources messa in evidenza da Slow Fish a Genova, la plastica totale accumulata nel Mar Mediterraneo ammonta a circa a un milione e 178 mila tonnellate. Secondo il rapporto i primi tre Paesi che contribuiscono alla sua dispersione sono Egitto, Italia e Turchia. La direttiva entra subito in vigore in Italia che richiede però a Bruxelles una modifica del divieto di utilizzo della plastica monouso. In particolare la modifica riguarda le plastiche bio, ovvero quelle prodotte da materie prime naturali e quindi biodegradabili e compostabili. La legge italiana le ha escluse dal bando e ora Roma chiede di farlo anche a Bruxelles.

 

 

 

ARMÒNIA SGR SpA (“ARMÒNIA”) E IL FONDATORE ED AZIONISTA DI MINORANZA ALESSANDRO PEDONE CEDONO IL CONTROLLO DELLA SOCIETA’ GRUPPO SERVIZI ASSOCIATI (“GSA”) AI FONDI INFRASTRUTTURALI EURIZON ITEᴙ E REINVESTONO A FIANCO DI QUESTI ULTIMI PER SUPPORTARE UNA ULTERIORE FASE DI SVILUPPO

 

Milano, 1 luglio 2021 – Armònia – primario operatore di private equity italiano –  ed il fondatore ed attuale azionista di minoranza di GSA Alessandro Pedone hanno ceduto il controllo di Gruppo Servizi Associati SpA (GSA), realtà leader nella prevenzione incendi, a Eurizon che opera attraverso i due Fondi di Investimento Alternativo (FIA), Eurizon ITEᴙ (FIA chiuso riservato, dedicato ad investitori istituzionali) ed Eurizon ITEᴙ ELTIF (FIA chiuso non riservato, dedicato a investitori retail).

Con quest’operazione, che si perfezionerà una volta ottenute le autorizzazioni delle autorità competenti, Armònia concluderà la prima cessione del fondo in gestione “Armònia Italy Fund”.

La partecipazione di controllo di GSA era stata acquisita da Armònia ad inizio 2018 quando la Società registrava un fatturato di c.a. 70 milioni di Euro; la Società ha completato sotto la guida di Alessandro Pedone e con il supporto del team d’investimento di Armònia due acquisizioni in Italia e Francia ed ha sviluppato nel periodo di investimento ulteriormente le attività di prevenzione antincendio nel settori di intervento storici della Società e nelle infrastrutture autostradali. Nei tre anni di investimento il fatturato di GSA è raddoppiato, l’EBITDA è quasi triplicato e ad oggi la Società vanta un portafoglio ordini di oltre 300 milioni di Euro.

La transazione sarà completata ad un Enterprise Value di circa 250 milioni di Euro; i fondi Eurizon ITEᴙ rileveranno la maggioranza, mentre sia Armònia (con circa il 12%), sia Alessandro Pedone (con circa il 18%) reinvestiranno in GSA con la prospettiva di poter beneficiare di un’ulteriore fase di crescita della Società. Una parte del capitale sarà riservata al management di GSA.

 

Alessandro Grimaldi, Amministratore Delegato di Armònia, ha commentato: “I ritorni dell’Operazione dimostrano il successo dell’investment strategy su cui Armònia ha concentrato la propria attività, prediligendo un approccio industriale alle operazioni e di supporto all’imprenditore nella creazione di valore e rappresentano un risultato importante per il Team e per gli investitori. Infine, siamo felici di aver reinvestito a fianco di ITER e di Alessandro Pedone per supportare una nuova fase di sviluppo che consoliderà ulteriormente il valore della Società a livello nazionale ed internazionale”.

 

Alessandro Pedone, Amministratore Delegato di GSA, ha commentato: “Sono orgoglioso del percorso di sviluppo fatto in questi anni con Armonia ed entusiasta di quello impostato per il futuro. Abbiamo costruito un modello di business solido e credo che Iter, forte anche dell’esperienza dell’ing. Vito Gamberale, sia il partner giusto per accelerare ulteriormente il nostro focus sulle infrastrutture e proiettare la nostra crescita oltre l’Italia”

 

Armonia ha operato con un team composto dai Founding Partner Alessandro Grimaldi e Francesco Chiappetta, dal Partner Dario Cenci e dall’Investment Director Stefano Manghi.

Armònia e Pedone sono stati assistiti da Mediobanca - Banca di Credito Finanziario, insieme a DC Advisory e dallo studio Gianni & Origoni con un Team guidato del Partner Federico Loizzo insieme allo studio Gatti, Pavesi, Bianchi e Ludovici guidato dal Partner Franco Barucci per la parte legale, a BCG per la parte business, a Deloitte per la parte finanziaria e allo studio Alonzo, Committeri & Partners per la parte fiscale.

Comunicato Stampa: ARMÒNIA SGR S.p.A

 

 

SICUREZZA SUL LAVORO: UE AGGIORNA STRATEGIA E NORME NELL'ERA POST COVID

La Commissione adotta la strategia che definisce le azioni necessarie a gestire i cambiamenti determinati dalla diffusione delle nuove tecnologie.

 

Presentata la strategia 2021-2027 dall’UE che definisce le azioni chiave necessarie per migliorare la salute e sicurezza dei lavoratori nei prossimi anni. La pandemia di Covid-19 ha dimostrato quanto la salute e la sicurezza sul lavoro siano fondamentali per proteggere la salute dei lavoratori, per il funzionamento della nostra società e per la continuità di attività economiche e sociali critiche. E anche messo in risalto il ruolo strategico del digitale e delle nuove tecnologie come abilitatori di un nuovo modo di lavorare. Le nuove azioni chiave per migliorare la salute e la sicurezza dei lavoratori si concentreranno sulla gestione dei cambiamenti innescati dalla transizione ecologica, digitale e demografica e sulle mutazioni dell'ambiente di lavoro tradizionale, sulla prevenzione delle malattie e degli incidenti sul lavoro, e sul potenziamento della resilienza per affrontare eventuali crisi in futuro. Negli ultimi decenni sono stati compiuti progressi nel campo della sicurezza sul lavoro: gli incidenti mortali sul lavoro sono diminuiti di circa il 70% dal 1994 al 2018, ma nonostante questi progressi, nel 2018 si sono verificati più di 3.300 incidenti mortali e 3,1 milioni di incidenti non mortali nella Ue a 27. Più di 200.000 lavoratori muoiono ogni anno per malattie legate al lavoro. L’Ue punta alla luce di ciò mira a prevedere e gestire i cambiamenti nel nuovo mondo del lavoro. Per garantire luoghi di lavoro sicuri e sani durante la transizione digitale riesaminerà la direttiva sui luoghi di lavoro e la direttiva sugli apparecchi per schermi di visualizzazione entro il 2023, anche in ottica smart working.

Secondo il Rapporto sul mercato del lavoro 2020 di Istat, Ministero Lavoro, Inps, Inail e Anpal "il ricorso allo smart working ha interessato subito dopo l'esplosione della pandemia il 21,3% delle imprese con almeno 3 addetti; la percentuale è calata all'11,3% nel periodo giugno-novembre. La quota di lavoratori in smart working nelle imprese che lo hanno attivato sale dal 5% del periodo precedente il Covid-19, al 47% dei mesi di lockdown di marzo-aprile, per assestarsi intorno al 30% da maggio in avanti".

Lo smart working Insieme ad altre tendenze del lavoro a distanza, come la connettività permanente, la mancanza di interazione sociale e un maggiore utilizzo delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione, ciò comporta rischi psicosociali ed ergonomici.

Per quanto riguarda gli effetti della transizione verde e demografica la Commissione Ue proporrà limiti prudenziali per l’amianto e il piombo. L'anno prossimo Bruxelles proporrà valori limite di protezione sull'amianto nella direttiva sull'amianto sul lavoro così come quelli sul piombo e sui dissocianati nella direttiva sugli agenti chimici (nel 2022) e sul cobalto nella direttiva sugli agenti cancerogeni e mutageni (primo trimestre 2024). Inoltre, considerando che già prima della pandemia i problemi di salute mentale colpivano circa 84 milioni di persone, preparerà un’iniziativa relativa alla salute mentale sul luogo di lavoro che valuti le questioni emergenti relative alla salute mentale dei lavoratori e presenti orientamenti per l'azione entro la fine del 2022.

 

 

Giovedì, 01 Luglio 2021 13:16

EMPLOYEE BRANDING: FLAVIA DI CORRADO

 

 

Grinta, empatia e determinazione sono i tratti caratteristici di Flavia Di Corrado, Commerciale dell’Area Italia. Queste caratteristiche le permettono di portare avanti più situazioni contemporaneamente anche di settori diversi.

Conosciamo meglio Flavia

Flavia arriva in Promotergroup S.p.A. nell'ottobre del 2015. Dopo aver completato gli studi, la voglia di iniziare un nuovo percorso che fosse solo per lei l’ha spinta a fare un colloquio con la direzione che l’ha portata dopo qualche giorno ad iniziare la sua avventura all’interno dell’azienda. Si ritiene una persona responsabile, una di quelle nelle quali riporre fiducia. Il suo credere fortemente nel gruppo, nella realtà, nel lavoro di Promotergroup S.p.A. l’ha portata a considerare Promotergroup S.p.A. "casa". Tale considerazione è diventata un suo punto di forza professionale: presentare agli altri qualcosa in cui si crede fortemente è il primo passo che consente di mostrare all’esterno la giusta percezione ed immagine aziendale. Flavia ama viaggiare, ascoltare musica e sul suo comodino non deve mai mancare un bel libro da leggere. Le piace trascorre il tempo libero con la famiglia, gli amici davanti ad un buon bicchiere di Gin Tonic ed una buona tavola.

Raccontaci un aneddoto, una vicenda in particolare, in merito al tuo legame con Promotergroup

“Quando ho iniziato a lavorare qui, mi occupavo di altro. Ho commesso un grave errore che avrebbe avuto importanti conseguenze per la nostra società. È stato un errore evitabilissimo, se solo fossi stata più attenta. Dopo averne discusso con la direzione ed essendo a conoscenza della gravità ero pronta ad andare via. Loro dopo aver ampiamente discusso e dopo aver sottolineato che la distrazione non può far parte del nostro lavoro, mi hanno consigliato la soluzione e ce l'ho messa tutta affinché andasse tutto per il verso giusto! Da quel momento mi sono legata, senza alcun dubbio, alle persone che sono ai vertici. Ho sbagliato, ma mi hanno dato la possibilità di recuperare con loro a fianco. Ho capito che l'errore può accadere, ma che devi avere la soluzione e che le seconde possibilità esistono, ma te le devi saper guadagnare. Ho appreso che nella mia azienda valiamo in primis come persone, potrebbe sembrare scontata come cosa, ma non lo è. Ho imparato da quell'esperienza, ne ho fatto tesoro. Ovviamente avrei un libro da scrivere, in risposta a questa domanda, ma ho scelto di raccontarvi il primo, quello che mi ha segnata, quello che non dimenticherò mai!

Come vedi il tuo rapporto con l’azienda?

Flavia lavora in questa realtà da anni ma per lei è possibile comprendere la sua idea di Promotergroup S.p.A. solo vivendola. Per lei Promotergroup S.p.A. è una seconda famiglia, e non è una di quelle frasi fatte! La piena fiducia nel Presidente Gianni Polizzi, nelle sue capacità, nel suo vedere sempre oltre è alla base del rapporto che Flavia ha con l’azienda e che la porta a sentirla come se fosse un po' la sua. Per Flavia la fiducia reciproca è alla base.

Quali sono i tuoi sogni/obiettivi futuri?

“La nostra realtà è ormai consolidata; questo ci sta permettendo di crescere su tutto il territorio nazionale e io voglio essere l'artefice del prosieguo di tale crescita. Oggi già siamo consulenti di grandi realtà sparse su tutto il territorio, voglio che questo continui, che la nostra squadra cresca sempre di più. Alla nostra crescita, collego apertura uffici su varie regioni, comunque in quelle più strategiche e già questo percorso è iniziato, ma il mio desiderio è che la Promotergroup S.p.A. continui ad espandere la propria presenza in tutta Italia. Vi svelo una cosa, dietro la mia scrivania c'è la cartina dell'Italia, con delle bandierine nelle varie regioni dove oggi lavoriamo e dove abbiamo uffici, voglio una cartina piena di bandierine!”

Cambiamento

Il cambiamento per Flavia è insito nell'uomo. Esistere è cambiare e l'accettazione del cambiamento, il non opporsi ad esso per lei significa crescere ed evolversi.  Promotergroup S.p.A. ha influito parecchio sui suoi cambiamenti, sulla sua "evoluzione" personale e professionale. La donna che è diventata oggi, ambiziosa e testarda, deve molto anche a Promotergroup S.p.A.

“Una donna che oggi riesce a guardare oltre (ho il migliore maestro!), una donna che ha messo qui radici, ma alla quale sono state date due grandi ali che le consentono ogni giorno di mettersi in gioco, di sfidarsi e, perché no, di ottenere grandi risultati!”

Ci racconti il progetto più sfidante a cui hai partecipato?

“Sorrido. È un progetto ancora in corso! Qualche anno fa, Gianni Polizzi mi ha proposto di affiancarlo commercialmente per le aziende collocate fuori dalla Sicilia. Non nego che ho avuto timore, significava uscire dalla mia confort zone, ma allo stesso tempo avrebbe significato affiancare il migliore, imparare da lui e quindi ho deciso di seguirlo, ho scelto di cambiare, di rimettermi in gioco, di studiare ed affrontare questa nuova sfida, con l'impegno di non deludere chi ha puntato su di me. A parte questo sapete perché è sfida? Perché da una provincia più in giù di Tunisi, vai in ogni parte d'Italia, a presentarti, e far percepire il tuo valore e vi garantisco che noi più di altri dobbiamo dimostrare quanto, e soprattutto che valiamo. Questa è la sfida più importante per me, continuare in quello che sto facendo, migliorarmi sempre e non deludere chi ha creduto in me”.

 

SMART WORKING? 8 ITALIANI SU 10 VOGLIONO TORNARE IN UFFICIO

L’83% dei professionisti disposto a vaccinarsi pur di tornare a svolgere le proprie mansioni in presenza. Il 59% pensa di avere più opportunità di carriera se immunizzato

 

Nonostante i vantaggi dello smartworking come la minor diffusione del virus, l’ottimizzazione dei tempi eliminando la percorrenza del tragitto casa-lavoro e il risparmio a livello economico eliminando le spese per benzina, trasporti e pranzo, il 78% dei dipendenti vuole tornare in ufficio appena possibile. Le ragioni sono varie: il 57% ha nostalgia dei colleghi, il 23% si sente isolato (in particolare i giovanissimi e le donne), il 35% desidera mantenere un equilibrio fra lavoro e vita privata. Ma la paura di contagiarsi è ancora forte: il 71% degli impiegati non si sente sicuro finché non saranno vaccinate le persone vicine (+18% sulla media globale). È quanto emerge dall’ultimo report Randstad Workmonitor, l’indagine semestrale su 800 lavoratori in Italia e in altri 33 Paesi del mondo redatta dalla società di ricerca, selezione e formazione e di risorse umane Randstad.

Per gli italiani il vaccino è garanzia di sicurezza, ma anche occasione per poter continuare a lavorare o trovare nuove opportunità di impiego. L’83% degli italiani intervistati (+8% rispetto alla media dei paesi analizzati) sarebbe pronto a vaccinarsi, se fosse necessario per poter svolgere le proprie mansioni in presenza. Quasi 6 dipendenti su 10 pensano di avere maggiori opportunità di impiego se vaccinati, percentuale che sale al 71% fra i lavoratori più giovani.

Per circa quattro su dieci fra coloro che lavorano in modalità agile non c’è stata nessuna influenza sulla propria produttività, né positiva (40%) né negativa (39%). Ma riguardo alla componente emotivo-psicologica del lavoro da casa il campione si divide: il 27% è meno stressato, ma il 26% ha percepito più stress in questo periodo; il 24% ha sofferto la lontananza dal proprio team di lavoro, mentre è stato un vantaggio per il 12%; il 18% evidenzia come le condizioni di lavoro siano in continuo cambiamento e per il 16% lavorare da remoto è più difficile.

Nonostante questi dati si riscontrano piccoli disagi nel lavoro in presenza. Infatti quasi quattro dipendenti su dieci, hanno paura di ammalarsi e di rappresentare un pericolo per la propria famiglia (39%), il 25% è più stressato (contro appena il 6% che ha diminuito lo stress), il 26% evidenzia negativamente le condizioni di lavoro in continuo cambiamento e il 12% ritiene che lavorare in sede sia più difficile in questa fase.